Il fungo marzuolo, come ci suggerisce il nome, è uno dei primi funghi a comparire nei boschi alla fine dell’inverno ed è anche per questo motivo che il marzuolo è un fungo molto ricercato dagli appassionati raccoglitori di funghi. Il cappello del marzuolo dormiente ha un diametro che può variare dai 4 cm. ai 12/13 cm., è di colore chiaro quando è ancora giovane e coperto dalle foglie del bosco poi, in seguito, il suo colore varia al grigio, a volte con macchie più chiare. Le lamelle sono rade e di colore bianco, in netto contrasto con il grigio del cappello. Il gambo è robusto ed abbastanza tozzo, spesso negli esemplari più grandi presenta un’incurvatura alla base; il colore è bianco e la carne, di sapore dolce, è leggermente fibrosa senza particolare odore. Il fungo marzuolo cresce in gruppo sotto alle conifere e sotto alle latifoglie come querce e castagni ma il suo habitat preferito è composto da un misto di abeti, pini e castagno. Come già scritto sopra, il marzuolo compare normalmente nei boschi a fine marzo allo sciogliersi delle nevi ed è possibile imbattersi in qualche esemplare di marzuolo fino al mese di maggio, anche se bisogna dire che esistono stagioni in cui il marzuolo cresce anche a novembre / dicembre in determinate zone d’Italia. Una delle caratteristiche di questo fungo è quella di crescere abbastanza interrato e sotto le foglie rendendo così difficile il suo ritrovamento ai cercatori. Il marzuolo è considerato un buon commestibile, grazie alla sua carne bianca e compatta è un fungo che si presta molto bene a vari tipi di preparazione in cucina; può essere utilizzato in varie ricette come contorno oppure si può utilizzare per la preparazione di vari sughi per la pasta o per il risotto. Ottimi anche gratinati o in frittata. Anche grazie al periodo di crescita molto precoce difficilmente il marzuolo può essere confuso con qualche altra specie non commestibile. Fungo Marzuolo o Dormiente: Curiosità Come si evince dal suo nome latino ( Hygrophorus ) il fungo di marzo ama gli ambienti molto umidi e per questo motivo cresce spesso in prossimità di corsi d’acqua, in zone muschiose o in zone del bosco particolarmente umide. A volte è possibile arrivare al ritrovamento di alcuni esemplari di fungo dormiente grazie all’opera di alcuni animali selvatici come scoiattoli o cinghiali che li scoprono dalle foglie per nutrirsi. Il fungo dormiente fu studiato e catalogato per la prima volta dal micologo e botanico fiorentino Pier Antonio Micheli che, imbattendosi in qualche esemplare del fungo nella zona toscana di Valleombrosa, lo studiò e gli assegnò il nome marzuolo.
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