Quando può manifestarsi l’inedia? Quali sono le cause ed i sintomi? Come porvi rimedio? Rispondiamo a queste domande nei successivi paragrafi.
Indice rapido
Cos’è l’inedia?
L’inedia rappresenta l’ultimo stadio della malnutrizione e consiste nella totale mancanza di assunzione di cibo e sostanze nutritive essenziali. L’organismo attinge quindi dalle riserve immagazzinate nei tessuti, situazione che determina la perdita di depositi di grasso e della massa muscolare. La pelle appare secca, sottile e pallida, mentre le ossa diventano sporgenti. Questa condizione è spesso accompagnata da anemia, edemi, apatia, diarrea, ipotensione ed insufficienza cardiorespiratoria.
L’inedia può essere la naturale conseguenza di un digiuno prolungato o di anoressia nervosa. Può anche essere diagnosticata in presenza di gravi patologie come ictus, coma o malattie gastrointestinali. Si manifesta spesso in zone povere e deserte o durante le carestie.
Alcune malattie, come i disturbi di malassorbimento, determinano un malfunzionamento nell’assorbimento di vitamine e minerali, causando l’inedia. Anche gli interventi chirurgici che prevedono l’asportazione di una parte dell’apparato digerente possono avere lo stesso effetto. Malattie come tumori, AIDS o depressione determinano la perdita dell’appetito, quindi il paziente assume meno cibo di quanto l’organismo ne abbia realmente bisogno.
I soggetti che soffrono di inedia si sentono deboli e hanno difficoltà anche a svolgere le più normali attività quotidiane. Nelle donne i cicli mestruali diventano irregolari o si bloccano addirittura. Inoltre, in caso di grave denutrizione, i liquidi possono accumularsi nell’addome, nelle braccia e nelle gambe.
Come curare l’inedia?
Per stabilire una cura precisa, il medico deve prescrivere una serie di esami per individuare la causa esatta dell’inedia. Si procede ad una diagnosi della denutrizione con delle domande al paziente, mirate a conoscere le sue abitudini alimentari e quotidiane, la presenza di disturbi psicologici, assunzione di alcol e droghe ecc.
Dovrebbe essere sufficiente l’anamnesi per individuare la causa, in caso contrario il medico può prescrivere un’analisi del sangue per misurare il livello di albumina ed esami cutanei per controllare il livello di funzionalità del sistema immunitario.
In caso di diarrea grave o persistente nonostante il trattamento, il medico può prescrivere l’esame del campione delle feci per verificare l’eventuale presenza di microrganismi e quindi di un’infezione.
Il trattamento prevede un incremento graduale delle calorie introdotte, magari proponendo pietanze di maggior gradimento per il paziente accompagnate da integratori alimentari. Se l’apparato digerente funziona male, potrebbe essere necessaria l’alimentazione col sondino o per via endovenosa.
Alcuni farmaci potrebbero inibire l’appetito, in tal caso spetta al medico valutare se sostituirli con altri.
Rimedi naturali
Gli anziani che vivono soli potrebbero essere meno propensi a prepararsi del cibo o comunicare quando hanno fame, quindi queste persone vanno seguite con maggiore attenzione. Sono da eliminare o quanto meno ridurre fumo, che inibisce l’appetito, ed alcol che, pur avendo molte calorie, fornisce uno scarso apporto calorico. L’inedia può essere causata da disturbi dell’alimentazione e psicologici, quindi è opportuno in questi casi rivolgersi ad uno specialista.
Quando rivolgersi al medico?
L’inedia è una condizione molto grave e, se non curata adeguatamente, può determinare la distruzione degli organi viscerali e condurre addirittura alla morte nel giro di 8-12 settimane. Risulta quindi necessario rivolgersi quanto prima ad un medico alla comparsa dei primi sintomi.
Quali malattie può causare?
Le malattie associate all’inedia sono:
- anoressia nervosa;
- cinetosi;
- demenza vascolare;
- giardiasi;
- ictus.