Nella società moderna avere il glucosio alto è quasi considerata una condizione di normalità se si parla di individui in età avanzata. Lo stile di vita sedentario e l’eccesso di alimentazione porta ad avere questo squilibrio, vediamo nel dettaglio cosa significa e come si può porre rimedio.
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Indice rapido
Glucosio Alto
Avere il glucosio alto significa che il livello di zucchero nel sangue ha raggiunto una quota più alta rispetto alla normalità . Si parla di glicemia quando questo valore lo si accerta tramite le analisi del sangue, in particolare si identifica un determinato range all’interno del quale si considera normo-glicemico il livello di glucosio presente. Se il valore della glicemia supera il range di normalità si parla di iperglicemia, mentre nel caso opposto siamo in presenza di ipoglicemia.
La glicemia va misurata a digiuno e risulta normale se è tra 60 e 110 mg/dl (milligrammi di glucosio per decilitro di sangue). Le analisi vanno svolte a completo digiuno altrimenti presenteranno sicuramente valori ben superiori a quelli indicati.
Quali sono le possibili cause
La concentrazione di zucchero nel sangue è regolata da due ormoni: l’insulina e il glucagone. Il primo contribuisce a tenere la glicemia nel range sopra descritto, attraverso la conversione del glucosio in glicogeno all’interno del fegato. In tal modo rende il glucosio plasmatico assorbibile dalle cellule dei vari organi.
Il glucagone invece effettua l’azione opposta e cioè iperglicemizza quando il glucosio è basso.
Questi due ormoni vengono secreti all’interno del pancreas, e più precisamente nelle isole di Lagerhans. Un elevato livello di glucosio può essere correlato al regime alimentare, in cui il consumo smodato di zuccheri o carboidrati, porta un’alterazione dell’equilibrio corporeo. A ciò si potrebbe aggiungere la mancanza di attività fisica, fattore tipico di coloro che hanno un lavoro sedentario, o dell’anzianità . L’iperglicemia si può presentare anche come conseguenza all’assunzione di cortisolo o altri ormoni prescritti per curare traumi come un infarto, un’infezione oppure un importante intervento chirurgico.
Nella lista dei farmaci ci sono altri composti ormonali che possono avere la controindicazione di aumentare il glucosio nel sangue.
Meccanismo d’azione e sintomi associati
Tra i sintomi del diabete c’è sicuramente l’iperglicemia. Nelle persone anziane si parla di diabete mellito di tipo 2, mentre nei giovani di diabete mellito di tipo 1.
Nel diabete di tipo 1, l’insulina non viene prodotta del tutto oppure solo in parte minima: si parla di una malattia autoimmune perché le cellule che devono secernere l’ormone, sono state soppresse dal proprio sistema immunitario.
Nel diabete di tipo 2 invece, la produzione di insulina in eccesso per contrastare gli effetti dell’alimentazione e dell’obesità , porta l’organo che deve produrre insulina a rallentare la sua azione.
Associato a questo sintomo di solito ce ne sono altri tre che corrispondono alla poliuria (eccesso della minzione), alla polidipsia (bisogno di bere in continuazione) e alla polifagia (necessità di mangiare continuamente, collegata alla perdita di peso). Sempre riferendosi ai sintomi del diabete associati al glucosio alto, c’è anche la visone sfocata, la sensazione di sfinimento, la secchezza delle fauci, lenta guarigione delle ferite, infezioni alle vie urinarie ecc..
Quali sono i rimedi per il glucosio alto
Il controllo del medico è essenziale per assicurarsi della causa che provoca l’innalzamento del glucosio nel sangue. Si indicano tra i rimedi del glucosio alto, un’alimentazione controllata e l’esercizio fisico. In casi più persistenti come nel diabete di tipo 1, ma anche nel tipo 2, anche se meno frequentemente, si deve ricorrere all’insulina somministrata. L’esercizio fisico facilita l’assunzione di glucosio anche in assenza di insulina; in particolari casi in cui si ha presenza di chetoni nelle urine, viene sconsigliato poiché potrebbe produrre l’effetto opposto.
Una corretta dieta deve essere poco calorica e si fonda su sostanze nutritive con pochi grassi. I carboidrati occorre limitarli, per cui i farinacei sono i primi ad essere ridotti, vanno bene invece le verdure, la frutta e i cereali integrali.
Glicemia Alta
Quando si parla di glicemia ci si riferisce al livello di glucosio presente nel sangue che viene misurato in milligrammi per decilitro di sangue. La sua valutazione può essere fatta da un medico poiché il suo valore è influenzato dai pasti. Il range ottimale viene considerato nell’intervallo 70-99 milligrammi per decilitro.
La glicemia alta quindi si associa a livelli superiori. Tra 100 e 125 milligrammi per decilitro non ci troviamo ancora nella patologia più nota che si palesa, come sintomo del diabete, a partire da valori superiori a 126 mg/dl.
Le misurazioni della glicemia, come detto, sono influenzate dai pasti e ciò comporta la necessità di conoscere quanto tempo sia passato dall’ultimo pasto. Per comprendere meglio come questi valori possano essere differenti dalla condizione di normalità , basti pensare che a 120 minuti dal pasto una glicemia normale si considera fino a 140 mg/dl. Valori che arrivano a 200 mg/dl indicano una tolleranza al glucosio alterata ove è meglio indagare poiché c’è la possibilità di sviluppare il diabete.
Quali sono le possibili cause della glicemia alta?
L’iperglicemia si presenta a causa di diversi fattori. L’alimentazione troppo ricca di zucchero, oppure eccessiva porta ad aumentare il glucosio nel sangue, ma non si tratta di sola alimentazione, come vedremo tra poco. Un infarto o uno stato di stress importante, come può esserlo anche un intervento chirurgico, può portare all’iperglicemia per effetto della produzione di catecolamine (due ormoni importanti per preparare il corpo in brevissimo tempo ad uno sforzo o stress psicofisico elevato, si tratta dell’adrenalina e della noradrenalina). Alcuni farmaci, come i beta bloccanti, possono causare un aumento della glicemia, come anche patologie associate alla tiroide.
Senza dubbio la causa più frequente della glicemia oltre i valori normali è il diabete.
Nel caso del diabete di tipo 1 si tratta di una malattia autoimmune in cui le cellule del pancreas, organo a cui è demandato il compito di produrre questo ormone, vengono soppresse in toto o in parte. E’ interessante rilevare un pre-sintomo che ha una certa ricorrenza, e cioè una febbre alta che precede l’incapacità di produrre insulina. Colpisce bambini ed adolescenti.
Nel diabete di tipo 2 invece si verifica una diminuzione della capacità di produrre insulina. In questo caso l’alimentazione è una grande componente come pure l’obesità e l’età oltre i 40 anni. Nel diabete gestazionale invece si è in presenza di valori elevati di glucosio nel sangue, nel periodo della gravidanza. Coloro che sono soggetti al diabete di tipo 1 o 2, dopo accertamento e prescrizione medica devono assumere insulina.
Quali sono i sintomi associabili all’iperglicemia?
Non è detto che la glicemia alta si manifesti sempre in modo chiaro e persistente, in molti casi occorre rilevare altri sintomi che fanno pensare ad un disequilibrio del nostro organismo.
La continua esigenza di bere (polidipsia), la secchezza del derma e delle fauci, la spossatezza, il bisogno di urinare frequentemente (la poliura), la visione offuscata, il dimagrimento ed altri ancora concorrono a inquadrare l’iperglicemia come uno dei sintomi del diabete più evidenti.
L’alito di acetone è una caratteristica rivelatrice e che deve spingere a svolgere immediati esami.
La candida è un fungo che normalmente aiuta la digestione degli zuccheri, in presenza di un loro eccesso nelle vie urinarie può portare ad un’infezione, la candidosi. Sovente si tenta di debellarla senza riuscirci, per cui è bene indagare anche sulla contemporanea presenza di altri sintomi caratteristici del diabete.
Riconosciuta la causa della glicemia alta, il medico imporrà un regime alimentare ed una terapia adeguata. E’ bene quindi svolgere dei controlli periodici per assicurarsi di non avere un quadro pre diabetico soprattutto nelle persone anziane, o coloro che tendono ad avere un peso corporeo elevato che già di per se costringe ad un’elevata produzione dell’insulina.