Fumo 2.0
Le Eco Idee Tascabili di Tatiana
Qualche sera fa ho visto per la prima volta una sigaretta elettronica e, grazie alla ragazza che la stava fumando – pardòn – svapando, sono venuta a conoscenza di un mondo che ignoravo. Sapevo già dell’esistenza di queste e-sigarette perché mi è capitato più volte di vedere i cartonati di Mastrota che fingeva di fumare ma l’associazione mentale tra le e-sigarette e le sigarette di carnevale è stata immediata, dunque ammetto di aver archiviato questa informazione tra le “non degne di nota”. Mi sono dovuta ricredere e ora vi spiego perché sono favorevole alle e-sigarette e perché tutti i non fumatori dovrebbero esserlo.
Cos’è e come funziona questa finta sigaretta? Partiamo dalle basi, la e-cig viene acquistata da fumatori che vorrebbero smettere di fumare, che in genere hanno già provato a farlo con altri metodi o da persone che vogliono continuare a fumare con la speranza che il fumo non li uccida. Le e-cig in linea di massima si somigliano tutte e riproducono l’esperienza del fumo grazie a una resistenza che riscalda un liquido, composto da glicole propilenico, glicerina, aromi alimentari e nicotina; quest’ultima è opzionale e lo svapatore, di fatto, inala un vapore tiepido. Le case produttrici sostengono che svapare non faccia male quanto fumare, dato che non vengono inalate le quattromila sostanze che si sprigionano a causa della combustione (processo assente nelle e-sigarette) ma in realtà non è chiaro se lo svapo sia più o meno dannoso rispetto al fumo di sigaretta tradizionale, perché pare non esistano studi sufficienti al riguardo. Quello che è sicuro, secondo la Lega Italiana Anti Fumo, è che il “fumo passivo” delle sigarette elettroniche è innocuo;inoltre non permane nell’aria e non produce nessun tipo di odore né nell’ambiente né sui vestiti. Questo non significa che gli svapatori dovrebbero poter fumare anche in un letto d’ospedale (io lo tratterei come il fumo tradizionale, vietandolo in tutti i luoghi pubblici) ma se un non fumatore si trovasse a cena di fumatori, almeno non morirebbe soffocato. Significa anche che chi sta cercando di smettere di fumare, non verrebbe colto in tentazione di fronte ad ogni bar, fuori da qualsiasi supermercato o di fianco a qualunque fumatore, poiché non sentirebbe odore di fumo (vi assicuro che è terribile per chi sta cercando di smettere, essere continuamente sottoposto all’odore di sigaretta).
Un altro punto a favore di queste e-cig è che producono meno rifiuti rispetto alle sigarette tradizionali. Ho fatto i conti, prendendo come esempio un fumatore tipo da venti sigarette al giorno. Questo Mister Smoke immetterebbe nell’ambiente in una giornata venti filtri di sigarette più il pacchetto che le conteneva (oppure un paio di pacchetti di tabacco a settimana più i venti filtri al giorno). Ebbene, Mister Svapo produrrebbe un flaconcino di plastica a settimana, riciclabile. Avete idea di cosa vorrebbe dire non vedere più filtri di sigaretta in spiaggia, per le strade, nei posacenere colmi fuori dai bar eccetera? È vero che si dovrebbe tenere contro anche dell’impatto ambientale relativo alla produzione del marchingegno elettronico (quasi sempre prodotto in Cina) ma produrre sigarette analogiche non è esattamente a impatto zero, anzi.
Detto questo, è chiaro e ovvio che tutti i fumatori dovrebbero smettere di fumare, ma è anche chiaro e ovvio che auspicare a questo è un po’ come se i vegetariani sperassero che da domani tutti gli onnivori smettessero di mangiare carne. Dato che il tabagismo è un problema, non capisco (certo che lo capisco) perché i governi anziché investire in studi che chiariscano se esistono rischi maggiori, minori, o uguali tra fumo elettronico e analogico, stiano considerando di vietare la vendita delle sigarette elettroniche.
La soluzione elettronica mi sembra ad oggi l’unica in grado di risolvere almeno in parte il problema del fumo, se non altro dal punto di vista dei danni ai non fumatori (costretti a subire il fumo passivo di amici, parenti o colleghi) e dell’ambiente. Se poi il fumo elettronico sia equiparabile a quello analogico in termini di danni alla salute dei fumatori, mi sembra il male minore.
Se vuoi approfondire questo argomento segui il link: Fumo 2.0
Piacere, Tatiana, tascabile per la rete per via della mia altezza. Ho 32 anni e convivo felicemente con il mio compagno Matteo, tre gatti (Misi, Birbo e Bubba) e la nostra cagnolina Laika, meglio conosciuta come ratta. Diversi anni fa, la mia vita (e di conseguenza poi anche quella di tutta la famiglia) ha avuto una svolta ecologista e ho modificato i miei comportamenti, a favore di uno stile di vita più sostenibile.
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