I disturbi di panico si manifestano sotto forma di attacchi frequenti e improvvisi. Il problema è che dopo un attacco non si ritrova serenità poiché per un lungo periodo si vive la costante preoccupazione di subirne uno nuovo. Nella maggior parte dei casi il primo attacco di panico si manifesta come un fulmine a ciel sereno, quindi in modo del tutto imprevisto: proprio per questo provoca un grande spavento, al punto da rendere necessaria una corsa al pronto soccorso. Con il passare del tempo, poi, gli attacchi di panico risultano più prevedibili.
Indice rapido
Quali sono i sintomi degli attacchi di panico
L’inizio di un attacco di panico è improvviso; si manifesta con sensazioni di tachicardia, un senso importante di paura e di ansia. A breve giro si raggiunge l’apice di paura. La durata complessiva va da qualche minuto fino, in alcuni rari casi, a quasi un’ora. Ogni caso è comunque soggettivo, quindi la durata è sempre variabile. La tachicardia e le palpitazioni sono due sintomi peculiari degli attacchi di panico: chi ne soffre ha la sensazione di avvertire il cuore in gola, sente il petto agitato e in generale ha l’impressione che i battiti siano pesanti e irregolari. Comuni sono anche le vampate di calore e i brividi, così come il timore di impazzire o di perdere il controllo. Così, si ha paura di rendersi protagonisti di un gesto imbarazzante quando si è in mezzo ad altre persone, di perdere la calma o di darsi alla fuga.
Come si riconosce un attacco
La lista dei sintomi che possono caratterizzare un attacco di panico è molto lunga: vi possono essere disturbi addominali accompagnati da nausea o parestesie, che consistono nel palesarsi di un formicolio o di sensazioni di intorpidimento. Non è infrequente la sensazione di asfissia, sotto forma di nodo o stretta alla gola, ma si possono anche avvertire fastidi o dolori al petto, vertigini, capogiri e sudorazione.
La sensazione di derealizzazione
Molte persone colpite da un attacco di panico ammettono anche di percepire una sensazione di derealizzazione. Succede, cioè, che il mondo esterno venga percepito come irreale e strano, e ciò porta a sensazioni di distacco e stordimento. Si parla di depersonalizzazione, invece, quando si ha una percezione alterata di sé, con una sensazione di estraneità o di distacco rispetto al corpo o al pensiero.
Quanto durano i sintomi
Perché si possa parlare di un attacco di panico non è necessario che tutti questi sintomi si presentino contemporaneamente. Sia la loro gravità che la loro frequenza possono cambiare in maniera significativa in base alle situazioni e con il passare del tempo. Ci sono persone, per esempio, che hanno attacchi di panico che si ripetono per mesi, mentre in altri casi sono più brevi ma con una frequenza maggiore.
La psicoterapia del dottor Michele Canil
Chi è in cerca di uno psicologo per curare gli attacchi di panico a Treviso può fare affidamento sul dottor Michele Canil, operativo anche a Vittorio Veneto e a Conegliano. Il suo impegno personale consiste nel lavorare con i propri pazienti, attraverso un approccio collaborativo, prestando attenzione alle loro particolari necessità . Il dottor Canil si occupa non solo della cura degli attacchi di panico, ma anche di disturbi psicosomatici e di stati depressivi.
Come si curano gli attacchi di panico
La terapia cognitivo comportamentale è quella che la ricerca scientifica ha individuato come la forma di psicoterapia che garantisce le maggiori probabilità di successo nel caso di un disturbo da attacchi di panico. È una psicoterapia dalla durata non troppo lunga che in genere prevede una seduta alla settimana, con il paziente che è chiamato a intervenire in maniera attiva per risolvere il proprio disagio. Lo scopo è quello di interrompere il disturbo.
Le tecniche cognitiveÂ
La psicoterapia presuppone il ricorso a tecniche cognitive, più in particolare a strategie verbali che servono a cambiare i pensieri catastrofici. Con il passare del tempo il paziente capisce che non deve temere le sensazioni fisiche: nel momento in cui la paura viene meno, risulta più semplice convivere con il loro manifestarsi. Subentrano, poi, le tecniche comportamentali, attraverso cui si cerca di combattere il desiderio di tenersi alla larga dalle situazioni di cui si ha paura.