Allenamento post partum: gli errori da evitare

La gravidanza e il parto sono eventi che cambiano radicalmente la vita di una donna, trasformando sia il corpo, sia la mente. Per quanto riguarda il primo, non bisogna dimenticare, anche dopo la nascita del proprio piccolo, dell’importanza dell’attività fisica.

Per riprendere in maniera sana l’allenamento, è necessario fare attenzione ad alcuni errori da evitare. Seguici nelle prossime righe per scoprire quali sono.

 

Allenarti nei giorni di puerperio

Nel corso delle prime settimane post partum, note come puerperio, evita l’allenamento e dedicati alla cura del tuo piccolo. Attenzione: questo non vuol dire mettere da parte il movimento fisico.

Camminate a passo medio all’aria aperta vanno benissimo. Nel momento in cui avrai fatto la visita dei 40 giorni con l’ostetrica o con il ginecologo, valutando la situazione del pavimento pelvico – in alcuni casi, sono necessari dei trattamenti riabilitativi, che vengono passati dal servizio sanitario nazionale – potrai valutare la messa a punto di un piano di allenamento personalizzato.

 

Pensare che la palestra sia l’unica alternativa

Molte neomamme vivono male la ripresa dell’allenamento in quanto considerano la palestra come unica alternativa per il workout e provano imbarazzo al pensiero di mostrare il proprio corpo in spogliatoio.

Bene, non è assolutamente necessario farlo! Da anni ormai, il business del personal training online è diventato una realtà consolidata nel nostro Paese, complice soprattutto la pandemia.

Se possibile, è il caso di orientarsi verso professionisti che, come la CEO e volto del portale https://www.oggimialleno.it/ siano specializzati in maniera verticale nei percorsi di allenamento dedicati alle donne che, come dimostra il già menzionato caso del pavimento pelvico, hanno esigenze specifiche differenti da quelle degli uomini.

 

Trascurare il benessere dei legamenti

Non dimenticare il benessere dei legamenti è cruciale quando ci si allena, ancora di più se si riprende dopo la gravidanza e il parto. A causa del repentino calo di ormoni che interessa il corpo della donna dopo la nascita del bebè, i legamenti richiedono, in media, dai 3 ai 6 mesi prima di riprendere lo stato di tonicità pre-gestazione. 

Alla luce di ciò, in questo lasso di tempo è cruciale evitare le attività che gravano in maniera particolare sulle suddette parti del corpo.

In ogni caso, è essenziale non dimenticare mai il riscaldamento, momento prezioso che, all’inizio e alla fine del workout, permette di ridurre il rischio di lesioni.

 

Integrazione fai da te

Quando si riprende ad allenarsi dopo il parto, è naturale sentirsi stanche. Nonostante ciò, è importantissimo non procedere con il fai da te relativo all’integrazione. Contattare il proprio nutrizionista di fiducia è sempre la scelta migliore per farsi stilare un piano adatto alle proprie esigenze e specificità fisiche.

 

Non prendersi cura della cicatrice del cesareo

Le neo mamme che hanno partorito con il cesareo, prima di riprendere ad allenarsi anche con workout blandi dovrebbero sempre essere certe della salute della cicatrice.

Questo segno chirurgico non è affatto banale. Il cesareo è un intervento di chirurgia maggiore che prevede il taglio di pelle, tessuto sottocutaneo e tessuto adiposo, con allontanamento dei muscoli a destra e a sinistra.

Non appena è scongiurato il rischio di infezioni, la cicatrice del cesareo va massaggiata in profondità, in modo da ridurre il rischio di aderenze. Queste evenienze possono disturbare fortemente la ripresa dell’attività fisica in quanto impattano sulla postura.

 

Non chiedere aiuto per il benessere mentale

Se ci si vergogna anche solo al pensiero di guardare il proprio corpo allo specchio prima e dopo l’allenamento, è il caso di chiedere aiuto tempestivamente a uno psicologo o, ancora meglio, a uno psicoterapeuta (ci sono, anche in questo caso, ottimi professionisti che lavorano online).

Il benessere mentale è fondamentale per allenarsi con efficacia e soddisfazione, soprattutto dopo un percorso di grande cambiamento enorme come quello che caratterizza l’inizio della genitorialità.