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CARCINOMA IPOFISARIO
CARCINOMA IPOFISARIO
Autore: Dott.ssa Parente Paola
Il carcinoma ipofisiario è un tumore che insorge dalle cellule della regione anteriore dell’ipofisi (adenoipofisi) e che, per definizione, si associa a metastasi cerebrospinali o sistemiche.
Epidemiologia
Si tratta di una neoplasia molto rara che colpisce gli adulti, senza predilezione di sesso. In più del 75% le neoplasie sono ormono-secernenti. In ordine decrescente di frequenza gli ormoni prodotti sono: PRL (prolattinomi), ACTH (malattia di Cushing), GH (acromegalia) e TSH (TSHomi).
Eziologia
L’eziologia del tumore è sconosciuta …
via endocrinologia oggi:
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CARCINOMA IPOFISARIO
Autore: Dott.ssa Parente Paola
Il carcinoma ipofisiario รจ un tumore che insorge dalle cellule della regione anteriore dellโipofisi (adenoipofisi) e che, per definizione, si associa a metastasi cerebrospinali o sistemiche.
Epidemiologia
Si tratta di una neoplasia molto rara che colpisce gli adulti, senza predilezione di sesso. In piรน del 75% le neoplasie sono ormono-secernenti. In ordine decrescente di frequenza gli ormoni prodotti sono: PRL (prolattinomi), ACTH (malattia di Cushing), GH (acromegalia) e TSH (TSHomi).
Eziologia
Lโeziologia del tumore รจ sconosciuta e non sono note specifiche alterazioni geniche predisponesti allo sviluppo di carcinoma ipofisario. Non รจ chiaro, inoltre, se il carcinoma insorga ex novo da unโipofisi normale, se รจ conseguenza di una trasformazione maligna di un preesistente adenoma ipofisario benigno o se si possano verificare entrambe le condizioni.
Clinica
La presentazione clinica del carcinoma dellโipofisi รจ simile a quella dellโadenoma ipofisario. Pertanto si puรฒ associare ad un quadro clinico variabile in base allโormone prodotto (iperprolattinemia, malattia di Cushing, acromegalia, ipertiroidismo). Piรน raramente la neoplasia รจ silente in quanto non produce ormoni (adenoma non secernente) e di conseguenza non si associa a sindromi cliniche.
Talvolta puรฒ accadere che un tumore diagnosticato come benigno dallโistologia possa manifestare metastasi dopo alcuni anni, in media 5 dopo nei prolattinomi e 10 anni dopo nei tumori che producono ACTH (malattia di Cushing).
Il carcinoma ipofisario insorge solitamente nella sella turcica, le cellule neoplastiche proliferano velocemente ed assumono un carattere โinfiltrativoโ, espandendosi nelle strutture circostanti (osso e cervello). Le metastasi si localizzano nello spazio cranio-spinale o a distanza (fegato, polmoni, ossa e linfonodi).
Istologia
Macroscopicamente un carcinoma ipofisario รจ del tutto simile allโadenoma (figura A), ma puรฒ presentare piccoli noduli sulla parete ossea, sul tessuto subaracnoideo, sui nervi cranici o sulle meningi. Talvolta, giร al momento della diagnosi possono esser presenti metastasi a distanza.
Dal punto di vista istologico, il reperto รจ sovrapponibile a quello dellโadenoma ipofisario (figura B). Si osserva una proliferazione di cellule polimorfe (diverse lโuna dallโaltra), con mitosi e necrosi (segno di maggiore aggressivitร ) e possibile invasione delle strutture vicini (osso, cervello, meningi). Nei casi sospetti in cui manca lโevidenza clinica di metastasi, puรฒ esser utile valutare lโindice di proliferazione, che corrisponde alla percentuale delle cellule che si stanno moltiplicando in una neoplasia. Se lโindice di proliferazione รจ inferiore al 3%, la neoplasia รจ sicuramente benigna (adenoma). Se invece lโindice รจ superiore al 3% รจ piรน probabilmente che si tratti di un carcinoma ipofisario. Lโindice di proliferazione รจ calcolato con un anticorpo che colora le cellule che stanno proliferando, chiamato Mib-1 o Ki 67 (indici di proliferazione) (figura C). Nel caso di ipersecrezione ormonale รจ possibile evidenziare anche la presenza di questi ormoni nelle cellule tumorali con anticorpi specifici che si legano a celluleย specifiche (figura D).
Terapia
Per gli adenomi ipofisari rapidamente invasivi ed i carcinomi ipofisari resistenti alle terapie mediche i trattamenti chirurgici, radioterapici ed i comuni chemioterapici sono poco efficaci.
Si ritiene che lโagente alchilante Temozolomide possa essere unโopzione efficace in questi casi. La temozolomide รจ un agente citotossico alchilante, la cui citotossicitร รจ dovuta principalmente a metilazione del DNA nelle posizioni N7 e O6 della guanina, con conseguente inibizione della replicazione del DNA. Questa metilazione determina rotture del DNA morte cellulare per apoptosi. Il danno viene generalmente corretto dallโenzima riparatore del DNA Metil-Guanil-Metil-Transferasi (MGMT). Le cellule tumorali che hanno bassi livelli di MGMT sono piรน sensibili alla citotossicitร di temozolomide. Ne consegue che la metilazione del promotore del gene dellโMGMT si associa ad una migliore risposta terapeutica al farmaco. Tuttavia, sono possibili anche altri meccanismi dโazione alternativi.
La temozolomide si somministra per via orale ed รจ stata recentemente autorizzata nel trattamento degli adenomi aggressivi o carcinomi ipofisari. Il dosaggio previsto รจ di 200 mg/m2 per 5 giorni ogni 28 giorni. La durata del trattamento รจ in genere di 6 mesi.
Dott.ssa Paola Parente
e
Dott. Massimiliano Andrioli
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Endocrinologia, Istituto Auxologico Italiano, Milano
via Mosรจ Bianchi 90, Milano
tel 02.619112500
Saint Peter Medical Center, Roma
via Sergio I 32, Roma
tel 05.6381781/3
Endocrinologia, Clinica Villa Margherita, Roma
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