A volte vengono visti solo come un semplice passatempo, eppure i videogames possono offrire anche importanti benefici per la salute, a livello mentale, di concentrazione, di logica e nelle funzioni esecutive. Tutto sta nella capacità di utilizzarli al meglio scegliendo le attività migliori per il nostro cervello. Ad affermarlo sono diversi studi recenti, che si sono soffermati proprio sugli effetti dei videogames per la salute dell’uomo.
Ricerche svolte negli ultimi anni, come quella pubblicata sul Journal of Play nel 2014 ed eseguita dai ricercatori Adam Eichenbaum, Daphne Bavelier e C. Shawn Grenn, sostengono per esempio che giocare ai videogames possa avere effetti benefici su diversi processi mentali, in virtù degli stimoli che la stessa attività ludica può offrire al cervello. A seconda della tipologia di gioco, inoltre, sembrerebbe che possano venire attivate aree diverse del cervello, consentendo così di svolgere un vero e proprio training su più fronti: i giochi d’azione, per esempio, richiedendo velocità di decisione e movimenti rapidi, aiutano a gestire diverse informazioni contemporaneamente e a prendere decisioni immediate, mentre i rompicapo e i giochi di logica possono essere il migliore allenamento per l’intelligenza e la capacità di ragionamento e ponderazione.
Gli studiosi hanno cercato di classificare in maniera dettagliata tutti i vantaggi che possono derivare dalla pratica dei videogames, individuando aree specifiche di interesse, come quelle della vigilanza, dell’esecuzione e dei processi visivi. L’attenzione richiesta da molti videogames, in particolare quelli d’azione, si rivela per esempio fondamentale per allenare la percezione dello spazio e degli oggetti in movimento, i riflessi e, in alcuni casi, per trattare il disturbo della dislessia. Similmente, la necessità di risolvere problemi più o meno complessi e di seguire scenari diversi per portare a termine il proprio obiettivo di gioco, si è dimostrata un importante metodo di allenamento per tutte le funzioni esecutive, relative per esempio alla memoria e all’attenzione, ampliando le capacità di gestire task multipli e di cambiare attività in maniera rapida ed efficace.
Nell’ambito dei processi visivi, invece, pur dovendo sottolineare l’importanza di non sottoporre gli occhi a troppe ore consecutive davanti allo schermo, le ricerche effettuate hanno osservato come gli stimoli sensoriali ai colori e alle veloci scene dei videogiochi possano migliorare la sensibilità al contrasto visivo e stimolare il cosiddetto “occhio pigro” (in gergo medico, il disturbo dell’ambliopia ), con una visione maggiormente incrementata rispetto a quanto riscontrato su persone sottoposte ad altre tipologie di allenamento dell’occhio.
Con le dovute attenzioni e limitazioni, dunque, dedicare del tempo ai videogames può essere un ottimo metodo per migliorare la coordinazione, la memoria e la rapidità di decisione, tutti fattori di fondamentale importanza per ottenere risultati di eccellenza nello studio, nel lavoro e nella vita in generale. È importante, a questo punto, non demonizzare un’attività ludica e ricreativa che può avere ricadute positive sotto diversi punti di vista, anche contro la degenerazione delle attività cerebrali nei più anziani, diventando uno strumento tutt’altro che irrilevante nella quotidianità.
D’altronde, già molti di noi che hanno vissuto l’esplosione dei videogiochi negli anni ’80 e ’90, con i primi pc e console come Nintendo, Sega e Atari, possono concordare sul fatto che questi innocui passatempi ci abbiano aiutati a comprendere meglio il mondo e ad abbattere barriere fino ad allora ancora resistenti, trasformandosi in qualcosa di più di un semplice gioco.