Pneumatici fuori uso: lo smaltimento

La sostituzione degli pneumatici

Per tutti gli automobilisti arriva il momento di sostituire le gomme ed inevitabilmente si pone il problema dello smaltimento di quelle vecchie, soprattutto quando le nuove le si acquista sul web.
Gli pneumatici sono fatti di un materiale che non può essere semplicemente smaltito buttandolo nel cassonetto dell’immondizia, ma richiede un trattamento mirato perché possa essere correttamente smaltito e riciclato.
Dal 1° novembre 2011 il Dl n.82 ha disposto che lo stesso smaltimento degli pneumatici debba essere pagato anticipatamente al momento dell’acquisto.
Forse non tutti sono a conoscenza di questa legge, ma serve proprio per evitare che il possessore se ne liberi in modo improprio pagando al momento della restituzione e inquinando l’ambiente pesantemente.

pneumatici abbandonati da smaltire
Flickr Abandoned tyres 2 by Leimenide CC BY 2.0

Il contribuito versato al momento dell’acquisto degli pneumatici prende il nome di PFU (Pneumatici Fuori Uso).
Questa dicitura è molto importante perché indica che al momento del cambio le gomme non sono più utilizzabili, neppure per una rigenerazione, cioè per creare un prodotto di seconda mano.
La vita del pneumatico finisce perché non può più essere recuperato, ma può diventare invece un rifiuto riciclabile in tanti modi diversi e tutti particolarmente utili.
Si stima che ogni anno solo in Italia si producano intorno alle 400 tonnellate di pneumatici non più utilizzabili e questo significa che, senza un intervento verso la riconversione del materiale, si finirebbe per creare gravi danni all’ambiente e per decine di anni. Il pneumatico fuori uso infatti può impiegarci anche più di 100 anni per decomporsi a contatto con gli agenti atmosferici e con il terreno, ma rimane comunque un materiale non biodegradabile.

Smaltimento degli pneumatici ed eco sostenibilità

La riconsegna degli pneumatici per lo smaltimento è dunque completamente gratuita e può avvenire presso qualsiasi gommista. Neppure il gommista ha alcun onere nel consegnare gli pneumatici esausti.
I gommisti infatti, proprio a seguito della legge del 2011, hanno l’obbligo di convenzionarsi con i consorzi preposti al ritiro presso ogni esercizio e tra questi ricordiamo per esempio Argo, EcoPneUS, AIRP.
Gli stessi hanno anche delle sedi dove poter riconsegnare i vostri pneumatici ormai inutilizzabili.
L’attenzione all’ambiente in riferimento al corretto smaltimento degli pneumatici si lega direttamente all’uso di gomme che a ridotto impatto ambientale.
Si tratta degli pneumatici ecologici o ricostruiti che hanno una seconda vita e possono essere nuovamente riutilizzati.
Si chiamano anche “rigenerati” perché si va a sostituire il battistrada usurato con nuovo materiale, sempre riconducibile a quello riciclato che garantisce tenuta di strada e stabilità della guida come fossero nuovi.
Viene sostituto soltanto il battistrada perché “l’anima” del pneumatico rimane pressoché intatta.
Il trattamento con il quale gli pneumatici vengono rigenerati e/o ricostruiti si chiama “vulcanizzazione”, che indica la fusione tra la base del vecchio pneumatico e il nuovo battistrada.
Le gomme per auto possono essere rigenerate una volta soltanto, al contrario di quelle per i mezzi pesanti che invece possono arrivare anche a 3 volte.
La sicurezza alla guida è garantita da una norma che riporta la sigla Ece Onu 108 per le auto, mentre cambia l’ultimo numero in 109 per i mezzi pesanti.
Gli pneumatici rigenerati sono un prodotto di recente commercializzazione e stanno conquistando un’importante fetta di mercato, come si può leggere in questo articolo, che parla di quanto siano più convenienti rispetto a quelli nuovi e quale grande contributo possono portare alla tutela dell’ambiente, ritardando il momento dello smaltimento.
La convenienza e la preferenza per pneumatici eco sostenibili si può trovare anche da rivenditori di gomme online come Tirendo che porta avanti un’importante campagna di sensibilizzazione su questo tema.

Pneumatici esausti
Flickr Pneumatici by M.Albi CC BY 2.0

Come vengono riciclati gli pneumatici fuori uso

Il riciclo degli pneumatici fuori uso trova innumerevoli impieghi nei campi più disparati e può essere rivolto principalmente a due grandi aree: il ricavo di nuovo materiale e quello di energia.
Per quanto riguarda la trasformazione in nuovo materiale le gomme subiscono un processo di lavorazione che le riduce in granuli.
Questa particolare trasformazione le rende riutilizzabili per il manto stradale e la composizione di nuovo asfalto, oppure per le zolle di erba sintetica nei campi di calcio, ma anche per creare materiale isolante che si applica nella costruzione di ponti, dighe, fino ai componenti per l’arredo urbano come mattonelle per gli ipovedenti, strutture nei parchi gioco, e anche per insonorizzare gli ambienti o costruire barriere acustiche a ridosso di strade ad alta frequentazione.
Tra gli innumerevoli riutilizzi degli pneumatici c’è anche quello di trasformarle in vernici o ricreare gli strati adesivi.
Per la produzione di energia gli pneumatici sono altamente calorifici, al pari del carbone, ed è per questo che vengono impegnati nel fabbisogno energetico di centrali di energia elettrica, ma anche nei cementifici.