Le cellule epiteliali, per la loro funzione e per il loro metabolismo, possono normalmente trovarsi nelle urine e la loro presenza a basse concentrazioni non deve destare alcuna preoccupazione. Soltanto qualora venga superata la soglia di 20 unità, che rappresenta il valore massimo consentito, è necessario procedere ad approfonditi accertamenti diagnostici, principalmente esami di laboratorio, per accertare la causa di tale anomalia.
Indice rapido
Le cellule epiteliali sono caratterizzate da una stretta contiguità che riduce in modo evidente gli spazi intercellulari e che le rende di fatto stipate tra loro. Costituiscono dei tessuti chiamati appunto epiteli, che sono rivestimenti spesso deputati ad impedire il passaggio di sostanze attraverso di loro. Si trovano in numerose parti dell’organismo, e precisamente: a livello dell’epidermide, all’interno dei vasi sanguigni dove formano il loro strato più interno, nelle ghiandole sia esocrine che endocrine. Una delle principali caratteristiche di tali tessuti è rappresentata dalla spiccata attività di rigenerazione accompagnata da un fisiologico ricambio cellulare. Per questo motivo è facile trovare delle cellule epiteliali nelle urine dato che, dopo aver svolto il loro compito, esse devono venire eliminate con la minzione.
Esistono differenti tipologie di cellule epiteliali a seconda della loro forma e dimensione, tra queste si possono distinguere:
In condizioni fisiologiche, la presenza di cellule epiteliali nelle urine è limitata a pochissime unità (da zero a 20); qualora questo valore aumenti anche di poche unità, è sempre consigliabile effettuare accertamenti più accurati per evidenziare l’eventuale presenza di disturbi di vario tipo.
Prima di approfondire quali possono essere le cause della presenza di cellule epiteliali nelle urine, bisogna distinguerne il tipo.
Le cause che possono determinare un incremento del valore di queste cellule nelle urine sono numerose:
In considerazione del fatto che le cause possibili che portano alla presenza di cellule epiteliali nelle urine sono effettivamente numerose e di vario tipo, è sempre consigliabile prendere in considerazione il valore di questi referti, tenendo presente che piccoli incrementi non sono significativi e non devono destare preoccupazione.
Anche quando si verificano delle anomalie patologiche, gli incrementi iniziali possono essere piuttosto lievi e quindi causare una condizione asintomatica. I principali sintomi che devono destare sospetto sono:
In presenza di uno o più dei sintomi sopra elencati, è quanto mai opportuno rivolgersi al proprio medico curante che prescriverà approfondimenti diagnostici mirati a identificare la causa di tali disturbi.
In gravidanza viene prescritto un esame dell’urina completo ogni mese, per accertarsi delle condizioni di salute della gestante. Tra i vari risultati, si trova anche l’analisi del sedimento, che viene eseguita al microscopio, con la finalità di rilevare l’eventuale presenza di cellule, come leucociti, eritrociti o cellule epiteliali. Se le cellule epiteliali presenti sono inferiori alle 20 unità, il valore rientra nei parametri fisiologici; se invece è superiore, indica probabilmente la presenza di una IBU (infezione alle basse vie urinarie), molto comune durante la gestazione. Prima del ciclo mestruale, è normale che si verifichi una desquamazione epiteliale dei tessuti dell’apparato genitale, con presenza di un moderato numero di cellule epiteliali nell’urina. Pertanto qualora venisse effettuata un’analisi delle urine nei giorni immediatamente prima della mestruazione, tale referto non ha alcun valore diagnostico.
Per evidenziare la presenza di cellule epiteliali nelle urine, si procede effettuando un’analisi microscopica del sedimento urinario, ottenuto dopo centrifugazione. Nel caso in cui siano presenti valori elevati di cellule epiteliali, è consigliabile procede ad un’analisi microscopica delle urine, per scoprire la presenza di eventuali patologie a esse collegate. Questi approfondimenti diagnostici vengono prescritti qualora sia rilevata la presenza dei sintomi precedentemente elencati.
Secondo le più recenti linee guida, alcuni alimenti possono determinare la presenza di cellule epiteliali nelle urine, tra essi un uso eccessivo di cloruro di sodio, di alimenti fritti, piccanti, o precotti; anche l’alcol può influire negativamente sul metabolismo cellulare. Pertanto, sarebbe consigliabile eliminare questi fattori scatenanti, impostando un corretto regime dietetico. A seconda della causa che provoca la presenza di cellule epiteliali nelle urine, è necessario stabilire uno schema terapeutico, che potrà servirsi di antibiotici in caso di infiammazioni delle alte o basse vie urinarie, di antinfiammatori per alleviare la sintomatologia associata, eventualmente di cortisonici, fermo restando che qualsiasi terapia deve essere consigliata dal medico curante e non deve essere assolutamente auto-prescritta. Si possono affiancare alle terapie tradizionali anche alcuni rimedi fitoterapici, come il mirtillo rosso e la malva, sotto forma di tisane oppure di integratori alimentari, più o meno concentrati. Anche la metionina arricchita con vitamina C si è rivelata molto efficace nella prevenzione di questo disturbo.
Da quanto sopra esposto, si può dedurre che la presenza nelle urine di modiche quantità di cellule epiteliali viene considerato un evento fisiologico, che pertanto non necessita di alcuna terapia. Qualora, al contrario, la quantità di queste cellule fosse elevata, è consigliabile rivolgersi al proprio medico curante per effettuare indagini diagnostiche di maggiore specificità e identificare le cause della loro presenza.
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