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Prima di scoprire quali siano i disturbi più comuni legati all’orecchio, cerchiamo di capire com’è strutturato.
L’orecchio è composto da diverse parti, alcune esterne ed altre interne.
L’orecchio esterno è composto da un padiglione auricolare, che corrisponde alla cartilagine che noi vediamo (ma non al lobo); da un canale uditivo esterno, cioè quella parte che collega il padiglione alla parte interna dell’orecchio; e da una membrana timpanica (o più semplicemente timpano) che divide il canale uditivo esterno dall’orecchio medio.
Quest’ultimo è composto da martello, incudine e staffa, cioè tre ossicini che permettono la trasmissione del suono all’orecchio interno, e dalla tromba di Eustachio, la cui funzione è quella di controllare e stabilizzare la pressione dell’aria all’interno dell’orecchio.
Al suo interno, invece, l’orecchio è composto dalla coclea, dove sono localizzati tutti i nervi uditivi che hanno il compito di trasmettere il suono; e dal vestibolo e dai canali semicircolari che racchiudono i ricettori dell’equilibrio.
I disturbi più comuni legati all’orecchio sono di norma causati da germi patogeni che possono generare otiti e altre infezioni. Ma le patologie ed i sintomi possono essere i più disparati, vediamoli nel dettaglio.
Il tappo di cerume è una delle patologie dell’orecchio più comuni e, per fortuna, più facili da trattare. L’accumulo eccessivo di cerume, infatti, può ostruire l’orecchio al punto da percepire un calo uditivo, associato spesso a fastidio, dolore ma anche a mancanza di equilibrio e vertigini.
Le cause che portano alla formazione di un tappo di cerume possono essere diverse, come per esempio:
Normalmente, quando si forma un tappo di cerume, è possibile estrarlo tramite irrigazioni di acqua tiepida oppure con l’aiuto di una strumentazione apposita da un otorino.
Le infezioni dell’orecchio, chiamate anche otiti, sono causate da batteri o virus e possono colpire sia l’orecchio esterno che quello medio e interno. I sintomi principali sono secrezioni maleodoranti, dolore, arrossamento e infiammazione ma possono verificarsi anche abbassamento dell’udito e febbre.
Se l’infezione è di origine batterica, può essere curata con gli antibiotici e si risolve in genere nel giro di una settimana.
È possibile che si formino, all’interno del canale uditivo, dei brufoli pieni di pus infetto che causano principalmente dolore e prurito. Questi foruncoli, se infiammati, possono facilmente rompersi rilasciando tutto il pus contenuto al loro interno. Anche se questa patologia non è grave, e di norma sparisce da sola al riassorbimento dei foruncoli, può richiedere a volte una cura antibiotica
L’otite estiva, od otite esterna acuta, è un’infiammazione che si verifica soprattutto d’estate in seguito all’accumulo di acqua nel condotto uditivo. I sintomi dell’otite estiva sono l’arrossamento del canale uditivo, prurito e l’emissione di secrezioni chiare e non maleodoranti; ma possono verificarsi anche febbre e ingrossamento dei linfonodi.
L’otite esterna acuta può essere curata tramite l’assunzione di farmaci antinfiammatori e, eventualmente, con la somministrazione di medicinali locali che possano ripristinare le condizioni normali dell’orecchio.
Questa malattia si sviluppa nella parte interna dell’orecchio e colpisce soprattutto il dotto endolinfatico, cioè quel canale in cui si trovano i nervi auricolari che captano le onde sonore da inviare al cervello, che è, allo stesso tempo, responsabile anche del nostro equilibrio. I sintomi della sindrome di Ménière possono variamente da persona a persona, ma i più comuni sono vertigini, sudore freddo, palpitazioni e tachicardia, sensazione di stordimenti, nausea, acufene e, in alcuni casi, anche problemi all’udito.
Considerato che ancora non si conoscono le cause vere e proprie che causano la formazione di questa sindrome, non si è ancora individuata una cura risolutiva ma si possono comunque tenere sotto controllo i sintomi con l’aiuto di farmaci anticolinergici e una dieta appropriata.
L’acufene corrisponde al classico ronzio che si sente all’interno dell’orecchio e che non dipende da suoni esterni. Questo ronzio particolarmente fastidioso può essere causato da una moltitudine di cose, tra cui la sindrome di Ménière, ma anche stress, calo uditivo causato dall’esposizione al rumore, l’utilizzo prolungati di alcuni farmaci ototossici e dolore cervicale.
Non ci sono cure per questa patologia ma, se perdura, occorre comunque richiedere una visita dall’otorino per accertarsi delle condizioni di salute dell’orecchio.
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