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Fragilità capillare: come curarla secondo natura

Fragilità capillare: come curarla secondo natura

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Capita che dopo una gravidanza o un parto o semplicemente per cause ereditarie cominciamo a notare sulle nostre gambe la presenza di antiestetiche venuzze rossastre. La loro presenza può essere indice di una difficoltà circolatoria o di una fragilità a livello dei capillari. I capillari sono sottilissimi vasi sanguigni situati tra il ramo terminale dell’arteria e quello iniziale delle vene. Caratteristica dei capillari è quella di suddividersi e legarsi variamente formando un fittissimo e finissimo intreccio, o rete capillare.
Il diametro è dell’ordine dei micron, cioè visibile al microscopio, soprattutto per quelli della retina e della sostanza grigia nervosa. La funzione dei capillari è quella di permettere scambi di sostanze nutritizie e di gas tra sangue e tessuti e per questo la loro membrana è molto permeabile.

Le cause della fragilità capillare possono essere molteplici: l’assunzione di farmaci anticoagulanti, le infezioni, la mancanza di alcune vitamine ( es. la Vit. C ), l’ereditarietà, possono determinare una minore resistenza dei capillari. Questo determina la comparsa di venuzze evidenti a livello superficiale, soprattutto sul viso e sulle gambe, e il sanguinamento a livello della cute e delle mucose. Famoso è il caso dello scorbuto che si manifestava con sanguinamento delle gengive nei marinai che stavano mesi sulle navi, senza assumere per lunghi periodi la Vit. C.

Ci sono alcuni semplici regole di vita per prevenire questi antiestetici e fastidiosi problemi. Sono tanti gli accorgimenti che ci permettono di migliorare la nostra circolazione, soprattutto se i sintomi sono in una fase iniziale.
Per prima cosa controllare il peso ponderale. Il sovrappeso peggiora la circolazione e affatica il cuore.
E’ importante fare attività fisica, camminare, evitare di stare a lungo a sedere o in piedi. Nel caso in cui si debba stare ore seduti sarebbe bene non accavallare le gambe e tenere i piedi sollevati da terra.Per chi sta ore in piedi è importante muoversi ed ogni tanto stringere i polpacci per favorire il ritorno venoso.
Ma questo non è sufficiente. Anche la dieta è importante. Evitare di assumere grassi saturi e sale e includere invece più frutta e verdura. Non bere più di 2 bicchieri di bevande alcoliche al giorno ed evitare di fumare.

La natura ci viene in aiuto, infatti sono tante le piante che possono dare un po’ di sollievo alle nostre gambe, sia come integratori da prendere per bocca sia sotto forma di creme o gel.

Mirtillo: è un eccellente tonico venoso. Gli antocianosidi determinano una diminuzione della permeabilità capillare e un aumento della resistenza delle pareti vasali. E’ consigliato in caso di gambe pesanti, varici,capillari e couperose e per migliorare la visione notturna nei miopi. E’ efficace anche come antiemorroidario.

Rosa canina : il frutto è ricco di acido ascorbico.Si usa nei casi di ridotta assunzione di vit c, importante per il corretto funzionamento del tessuto connettivo. La sua carenza può determinare sanguinamento a livello delle mucose ( scorbuto, nei casi più gravi ) e riduzione delle difese immunitarie. E’ un potente antiossidante.

Rusco : detto anche pungitopo è un vasocostrittore dei muscoli lisci della parete venosa. Esercitando un’azione tonificante su questa parete provoca un rapido aumento del ritorno venoso, evitando il ristagno agli arti inferiori. E’ utile nel trattamento dell’insufficienza venosa che determina gambe pesanti, edemi, varici ed emorroidi.

Ippocastano : come il mirtillo aumenta la resistenza dei capillari e ne diminuisce la permeabilità. La sua azione è rinforzata da un effetto vasotonico cioè ha una azione di vasocostrizione venosa che permette un migliore ritorno venoso. In più presenta attività antiedematosa e antinfiammatoria.

centella asiatica: utilizzata nell’oceano indiano come cicatrizzante viene ipiegata da noi nella prevenzione e nella cura delle varici. Ottima la crema contro le smagliature appena formate, quando ancora hanno un colore roseo, presenti soprattutto nelle ragazze giovani in fase di crescita o dopo un dimagrimento.

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