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#Salvaiciclisti: dal web alla bicifestazione, la ciclabilità è finalmente in agenda

#Salvaiciclisti: dal web alla bicifestazione, la ciclabilità è finalmente in agenda

#Salvaiciclisti: dal web alla bicifestazione, la ciclabilità è finalmente in agenda
Tutto è partito dalle linee guida dettate dal Times e rilanciate dalla campagna #salvaiciclisti: il prossimo passo, il 28 Aprile a Roma, si cercherà di portare alla ribalta il tema della ciclabilità in Italia, per troppo tempo ignorato 28 Aprile, Roma, #bicifestazione: sarà la più grande manifestazione della storia a sostegno della…

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#Salvaiciclisti: dal web alla bicifestazione, la ciclabilità è finalmente in agenda

Tutto è partito dalle linee guida dettate dal Times e rilanciate dalla campagna #salvaiciclisti: il prossimo passo, il 28 Aprile a Roma, si cercherà di portare alla ribalta il tema della ciclabilità in Italia, per troppo tempo ignorato

28 Aprile, Roma, #bicifestazione: sarà la più grande manifestazione della storia a sostegno della ciclabilità. E per far cambiare strada all’Italia scendono in campo personaggi noti e meno noti. Tutti a sostegno della manifestazione che mira a sensibilizzare fortemente le istituzioni su un tema fin troppo a lungo andato nel cassetto come quello della sicurezza stradale dei ciclisti.
Ne avevamo cominciato a parlare già a fine Febbraio, quando la campagna di sensibilizzazione del Times si era tradotta in Italia nel movimento e nella proposta di legge #salvaiciclisti, concretizzatosi poi in un appello ai sindaci per tradurre in azioni concrete le proposte per rendere più a misura d’uomo (e di due ruote) le strade italiane, ancora troppo pericolose.

Dal allora il movimento #salvaiciclisti, cresciuto sempre più sul web, sembra aver convinto tutti. Ed alla manifestazione del 28 Aprile aderiranno molti big, tra cui Susanna Tamaro, vittima di un brutto incidente mentre era in sella alla sua bici: “Essendo viva per miracolo non posso che aderire con sommo entusiasmo alla campagna #salvaiciclisti. L’impatto bici-auto è un trauma che non auguro a nessuno. È davvero difficile sopravvivere e non uscire menomati” ha dichiarato all’Adnkronos, aggiungendo che “c’è assolutamente bisogno di cambiare le nostre città: la stessa Roma sarebbe bellissima, e le salite non sono neanche tante. Noi italiani abbiamo un po’ le idee confuse e gli amministratori non hanno ben chiaro cosa fare, mentre in altri paesi come Svizzera e Germania sì. E’ assolutamente auspicabile che l’Italia agganci la civiltà del movimento che gli altri hanno già da tempo”.

La necessità di sensibilizzazione riguardo il tema salta agli occhi con prepotenza se si mettono mano alle solite, antipatiche cifre. Negli ultimi dieci anni, i ciclisti vittime della strada sono stati 2550, un cifra insostenibile soprattutto se si pensa che, nella sola Roma, si registra un misero 0,4% di spostamenti in bici. Se si passa poi ai dati riguardo questi primi mesi del 2012, la sicurezza delle strade per le categorie “deboli” è e rimane sempre all’ordine del giorno.
Se questa sia la volta buona per portare sul piatto dell’azione politica la razionalizzazione del sistema viario delle nostre città è ancora presto per dirlo. Ma se è vero che in passato altri movimenti hanno fallito nell’imporsi agli occhi di politici ed opinione pubblica (si pensi alle numerose esperienze di critical mass), il puntare contemporaneamente sulla necessità di sicurezza e sul valorizzare una valida alternativa alla sempre meno sostenibile (ecologicamente ed economicamente) automobile può essere un volano importante per portare il movimento alla ribalta. Non ci meravigliamo infatti se politici ed altre personalità approfitteranno dell’occasione per fare “passerella”.

A questo proposito, un bell’articolo a firma di Paolo Pinzuti sul sito de Il Fatto Quotidiano, oltre a riportare un beneaugurante parallelismo tra l’Olanda degli anni ’70 che rivoluzionò il suo sistema dei trasporti, e l’Italia di oggi, punta il dito sulle responsabilità della stampa che ha troppo a lungo ignorato il problema; sperando che da domani siano gli organi di informazione a marcare stretti i politici sul tema mantenendo alta la soglia d’attenzione. Noi faremo del nostro meglio.

Luigi Gaudio

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