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Classe ambientale: come scoprire a quale appartiene il tuo veicolo

Se si è in procinto di partire per un lungo viaggio con la propria auto o se ci si sposta spesso in macchina, ad esempio per lavoro, è indispensabile essere a conoscenza di almeno alcune delle informazioni fondamentali che riguardano lo stato del proprio veicolo, come il saldo dei punti sulla patente o lo stato della propria assicurazione online o tradizionale, oppure, un’altra informazione importante, la classe ambientale del proprio veicolo.

Come scoprire la classe ambientale del tuo veicolo

Conoscere la classe ambientale della propria auto, ad esempio, ci eviterà di incappare in infrazioni e multe salate in occasione delle giornate di blocco della circolazione.

Diverse grandi città italiane, come Milano e Torino, hanno introdotto di recente dei divieti di accesso in alcune zone della città per le vetture con le classi ambientali più basse, poiché più inquinanti, inoltre, dal 31 marzo 2018, in diverse città delle regioni di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto vige proprio il divieto permanente di circolazione per i veicoli con emissioni di CO2 elevate, sia benzina che diesel.

 

Cosa si intende per classe ambientale?

Da diversi anni ormai, le vetture che circolano sulle strade d’Europa sono soggette a limitazioni, sempre più stringenti, che hanno a che vedere con le emissioni inquinanti. Le limitazioni si applicano a tutte le automobili, senza eccezioni e sono distinte in base al tipo di veicolo, sono infatti espresse in g/km per le auto e in g/KWh in caso di veicoli pesanti di tipo commerciale.

Tutto ciò è stato stabilito  allo scopo di ridurre l’inquinamento ambientale provocato dall’incalcolabile quantità di veicoli che circolano ogni giorno e tentare di migliorare la qualità dell’aria.

È la Comunità Europea che impone in maniera precisa le direttive comunitarie alle quali attenersi, in base a queste, i veicoli sono stati suddivisi in diverse classi. Date le continue innovazioni in campo automobilistico, le suddivisioni sono soggette a cambiamenti all’incirca ogni cinque anni, le classi infatti possono essere sostituite e, di volta in volta, se ne aggiungono di nuove.

Si parte dalla classe 0, quella delle auto molto vecchie, cioè immatricolate prima del 1993, si tratta di automobili ancora non catalitiche e che vanno a benzina e pertanto sono le più inquinanti e più soggette a limitazioni nei giorni in cui vengono stabiliti i divieti di circolazione.

Dal 1993, cioè da quando è stato introdotto l’obbligo della marmitta catalitica e fino al 1997, le vetture appartengono alla classe ambientale numero 1.  Le auto immatricolate nel periodo che va dal gennaio 1997 fino al 2001 hanno ottenuto la classe Euro 2, le auto immatricolare dal 2001 al 2006 appartengono alla classe Euro 3. La classe Euro 4 è riservata ai veicoli immatricolati dal 1° gennaio 2006.  La classe Euro 5 è stata introdotta 5 anni dopo, nel 2011, lo stesso per la Euro 6, alla quale appartengono le auto immatricolate dal gennaio 2015 in poi.

La tabella della classificazione della classe ambientale dei veicoli per ora si ferma alla classe 6.

Le auto più recenti, che appartengono alla classe 6, si distinguono ulteriormente in altre tipologie, ovvero: Euro 6 A, Euro 6 B, Euro 6 C in base al livello di emissioni di CO2 della vettura.

L’ultima classe ambientale, la migliore fino ad ora in termini di riduzione del potere inquinante, sarà la Euro 6 D che entrerà in vigore nel 2020-2021.

 

Come si può verificare a quale classe ambientale appartiene la propria auto?

Esistono diversi metodi per poter capire a quale classe appartiene la propria vettura, il primo è andare a controllare il proprio libretto di circolazione.

Se si è in possesso di un libretto di circolazione recente, quello in formato A4 per intenderci, occorre andare a verificare in fondo al libretto, negli ultimi punti, quasi sicuramente al punto “V.9” dove sono indicati il codice e la normativa di riferimento, c’è poi un’altra direttiva da controllare, questa invece si può trovare sulla terza facciata del libretto, alla voce “rispetta direttiva CEE……”.

Se invece si è in possesso di un libretto meno recente ci sarà soltanto una voce da andare a controllare, dove è indicato sempre il rispetto delle direttive CEE.

 

Un altro metodo per verificare la classe ambientale del proprio veicolo è quello di visitare il sito dell’ACI, cioè dell’Automobile Club Italia, o ancora meglio, il portale dell’automobilista messo a disposizione direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Verificarlo è semplice, basta entrare nel portale, cliccare su  “verifica classe ambientale veicolo” ed inserire la targa del proprio veicolo.

Il portale però non consente di vedere soltanto i dati relativi alla classe di omologazione della vettura, ma fornisce nel dettaglio tutte le informazioni che la riguardano, stato del veicolo, dell’assicurazione, saldo dei punti ecc, è importante pertanto consultarlo regolarmente, specie prima di affrontare un viaggio.

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