La bradicardia indica un rallentamento del battito cardiaco. In alcuni casi è normale ed in altri casi lascia sottendere qualche patologia. Quando preoccuparsi? Quando è necessario l’intervento di uno specialista? Quali sono i rimedi? Scopriamolo nei successivi paragrafi.
Indice rapido
Cos’è la bradicardia?
Chi soffre di bradicardia accusa un rallentamento del battito cardiaco al di sotto degli standard normali. In un adulto si parla di bradicardia quando la frequenza cardiaca (FC) è inferiore ai 60 battiti al minuto (bpm).
Esistono 3 tipologie di bradicardia: lieve (FC compresa tra i 50 ed i 59 bpm), moderata (FC compresa tra i 40 ed i 49 bpm) e grave (FC inferiore a 40 bpm). In realtà la bradicardia grave non deve preoccupare immediatamente, anzi per molti sportivi è addirittura normale avere un battito così lento.
La situazione cambia radicalmente se la patologia compromette il normale apporto del sangue agli organismi rendendolo insufficiente.
I sintomi più comuni associati alla bradicardia sono: ipotensione, disturbi del sonno e della memoria, sincope, confusione, stanchezza, fatica, vertigini, dispnea e dolori toracici.
Altra tipologia di bradicardia è quella neonatale, caratterizzata da una diminuzione del battito del cuore di 30 bpm rispetto al basale. La causa principale in questo caso è l’ipossia, una situazione causata da una carenza di ossigeno nell’organismo o in una sua regione.
Possibili cause sono: diminuita eccitabilità del sistema di conduzione cardiaco, aumentata attività del nervo vago, diminuita attività del simpatico, sostanze chimiche ingerite, disturbi della conduzione dell’impulso nervoso, malattie al cuore, assunzione di farmaci specifici come gli antiaritmici e i beta-bloccanti.
Come curare la bradicardia?
Il dottore per stilare una diagnosi prescrive generalmente l’elettrocardiogramma, un esame che può essere condotto a riposo, sotto sforzo, in condizioni di stress o per periodi prolungati con l’utilizzo di dispositivi portatili. Spesso sono necessari anche esami del sangue per individuare eventuali patologie.
La terapia varia a seconda delle cause che hanno generato il disturbo. Se la bradicardia è fisiologica o scompare senza sintomi, non è previsto alcun tipo di trattamento. In caso contrario è prevista una terapia a base di farmaci specifici, oppure si interrompe l’assunzione di farmaci che hanno favorito l’insorgenza della patologia.
Se la condizione è determinata da alterazioni nella trasmissione degli impulsi elettrici del cuore, si può procedere all’impianto di un pacemaker permanente.
Rimedi naturali
La bradicardia, ed in generale i problemi al cuore, spesso sono associati ad un’alimentazione scorretta. Bisogna quindi seguire una dieta sana per il cuore, preferendo cereali integrali, pesce fresco, verdura biologica, frutta, farro, alimenti ricchi di omega 3, noci, semi di lino e semi di canapa.
Lo stress è un altro fattore che può incidere negativamente sul cuore. Bisogna quindi ridurre i serrati ritmi lavorativi, prendendosi una pausa sul lavoro di tanto in tanto, e limitare l’utilizzo di dispositivi elettronici come smartphone e tablet.
Infine un po’ di sano esercizio quotidiano ed una buona qualità del sonno aiutano a contrastare i problemi legati alla bradicardia.
Quando rivolgersi al medico?
Nel momento in cui la frequenza cardiaca è più lenta del solito, è opportuno rivolgersi quanto prima ad uno specialista. Se si avvertono i sintomi di un infarto o se è in corso una grave mancanza di respiro, è opportuno rivolgersi subito al pronto soccorso.
Quali malattie può causare?
Le malattie e le condizioni associabili alla bradicardia sono:
- infarto;
- miocardite;
- endocardite;
- alterazioni elettrolitiche;
- blocchi atrio-ventricolari (II e III grado);
- ipertensione endocranica;
- febbre tifoide;
- brucellosi;
- altre malattie infettive;
- ipotermia;
- assunzione di droghe;
- assunzione di farmaci come i beta-bloccanti;
- noduli al seno.
A cosa è dovuta la bradicardia?
Ovviamente, ci sono svariate cause che possono causare la bradicardia. Conoscerle può aiutare ad avere un quadro completo sulla propria situazione salutare ed eventualmente anche capire quali sono le modifiche che bisogna fare per avere abitudini più sane.
I fattori che causano la bradicardia hanno tutti una ragione scatenante: rallentano gli impulsi elettrici che permettono al cuore di battere normalmente. Ad esempio, i danni al tessuto muscolare del cuore, ovvero il miocardio, legati all’invecchiamento è una delle cause più comuni che provoca bradicardia. Allo stesso tempo, un’altra causa molto comune è da ricercarci nei danni che il miocardio ha subito a causa di un infarto del miocardio o altre malattie cardiovascolari. Difatti, coloro che hanno subito un fenomeno simili hanno maggiori possibilità di sviluppare bradicardia.
A contribuire alla bradicardia ci possono essere anche altre cause come una pressione alta, conosciuta anche con il nome di ipertensione arteriosa, delle malformazioni congenite e presenti dalla nascita come la cardiopatia congenita, infezioni del tessuto del cuore come la miocardite e complicazioni in seguito a un intervento chirurgico al cuore.
Ancora, le cause di bradicardia possono essere una scarsa attività della tiroide, conosciuta in linguaggio medico come ipotiroidismo, lo squilibrio di sostanze nutritive utili come gli elettroliti, malattie infiammatorie come il lupus o problemi durante il sonno, come le apnee notturne.
Infine, non è da dimenticare che la bradicardia può essere causata anche dall’assunzione di determinati farmaci. In particolare, anche farmaci per la cura di disturbi psichiatrici, in particolare per la cura della psicosi, possono avere come effetto collaterale la bradicardia.
Quando la bradicardia è pericolosa?
La bradicardia può diventare pericolosa se non viene curata. Infatti, questo problema non deve essere preso sottogamba perché può portare a complicazioni dannose per la propria salute.
Una bradicardia non curata può portare a sintomi gravi come svenimenti comuni e insufficienza cardiaca, vale a dire l’incapacità del cuore di pompare abbastanza sangue. Nei casi più gravi poi, la bradicardia può essere il fattore scatenante che può portare ad arresto cardiaco e morte improvvisa.
Dunque, se ci si rende conto di soffrire di bradicardia oppure se questo fenomeno viene individuato in una diagnosi è bene attivarsi il prima possibile per curarla o tenerla sotto controllo.
Cosa fare in caso di bradicardia?
In caso di bradicardia è opportuno rivolgersi al proprio medico e stabilire insieme quale terapia o trattamento seguire. Come si è potuto vedere, sono diverse le cause della bradicardia, dunque le cure da seguire potrebbero essere differenti.
Ad ogni modo, dopo che il medico sia riuscito a identificare una cura, è appropriato seguirla strettamente e attenersi alla terapia senza essere superficiali.