Tigna: i sintomi, la cura e il contagio della tigna
Colpisce la pelle. Le sue vittime preferite sono i bambini, ma se ne può soffrire anche in età adulta. E non risparma nemmeno i nostri amici pet, senza far distinzione fra cani e gatti. E’ la tigna, un’infezione scatenata da un fungo che vive e prolifera sulla superficie della pelle, incurante della presenza o dell’assenza di peli o capelli.
Avere a che fare con le infezioni scatenate da questo parassita non è raro e spesso il fungo può colpire più punti dell’epidermide in una sola volta. Preferendo le zone calde e umide, questo parassita si moltiplica soprattutto sull’epidermide di chi ha spesso la pelle bagnata, ad esempio a causa di abbondanti sudorazioni o perché frequenta gli spogliatoi con doccia di palestre o piscine.
Riconoscerlo non è difficile e trattarlo in modo appropriato permette, in genere, di sconfiggerlo in un massimo di quattro setttimane. Ecco quali sono le sue caratteristiche, i sintomi dell’infezione, come curarla e come evitare il contagio.
Indice rapido
Cos’è la tigna
Dal punto di vista medico la tigna è una micosi, cioè un’infezione causata da un fungo. Il fungo in questione si chiama tinea, è un dermatofita (cioè vive sugli stati superficiali della pelle) e ne esistono diverse tipologie:
- la Tinea capitis aggredisce il cuoio capelluto;
- la Tinea cruris prolifera, invece, a livello dell’inguine ed è per questo detta tigna dell’inguine;
- la Tinea pedis è il fungo responsabile del cosiddetto piede d’atleta;
- la Tinea barbae prolifera sulla pelle sottostante alla barba;
- la Tinea corporis colpisce la pelle del resto del corpo.
Oltre ad amare i punti della pelle caldi e umidi, questi funghi possono proliferare anche in seguito a piccole ferite della pelle, del cuoio capelluto e anche alle unghie. In genere per riconoscerli è sufficiente osservare le tipiche alterazioni della pelle causate dalla loro moltiplicazione, ma in caso di dubbi ci sono alcuni esami che permettono di eliminare ogni incertezza.
La tinea, infatti, diventa fluorescente se illuminata al buio con un’apposita lampada a luce blu. Inoltre la sua presenza può essere confermata coltivando in laboratorio le cellule della pelle infetta, attraverso biopsie o analizzando al microscopio prelievi effettuati rschiando la pelle laddove sono presenti le lesioni, sintomi tipici dell’infezione.
I sintomi della tigna
Le lesioni tipiche di questa micosi hanno l’aspetto di un anello formato da vecichette rose o da pelle squamosa e arrossata, che cresce allargandosi sempre di più. Mano a mano che si espande, l’anello diventa chiaro al centro, mentre le zone più esterne, che rappresentano il fronte dell’infezione che avanza, continuano ad essere rossastre. Queste lesioni possono prudere, essere in rilievo e trasudare del liquido. In genere i loro bordi sono piuttosto netti.
Nel caso in cui il fungo infetti il cuoio capelluto può portare a una perdita di capelli tale da causare una calvizie a chiazze. Quando, invece, la tinea prolifera sulle unghie le scolora, le ispessisce e può sgretolarle. Non solo, il prurito può portare a grattarsi fino a promuovere sovrainfezioni batteriche. In questi casi ai sintomi tipici della tigna si possono aggiungere gonfiori, peggioramenti improvvisi dell’arrossamento della pelle, pus e febbre e l’area della pelle interessata può scaldarsi.
Rivolgersi al medico è fondamentale sia se le lesioni sono accompagnate da questi sintomi di sovrainfezione, sia se il fungo cresce nella barba, fra i capelli o sulla pelle di individui dal sistema immunitario debilitato o affetti da diabete.
Foto | da Flickr di Carolyn P Speranza
Cura e terapia della tigna
La cura di questa micosi inizia con una corretta igiene personale: la pelle deve essere mantenuta non solo pulita, ma anche ben asciutta e bisogna evitare di indossare capi che potrebbero sfregare sull’area irritata. Lenzuola, pigiama e altri vestiti utilizzati per dormire devono essere lavati tutti i giorni fino a che l’infezione non sarà scomparsa.
In genere il fungo può essere sconfitto utilizzando prodotti topici (cioè da apllicare solo localmente, sulla pelle) a base di miconazolo, clotrimazolo o principi attivi analoghi. La scelta può ricadere su polveri, lozioni o creme, che dovrebbero eliminare l’infezione in un massimo di quattro settimane. Se, però, l’infezione dovesse persistere per un tempo maggiore il medico potrebbe ritenere opportuna l’assunzione di pillole, utili anche in caso di recidive, se l’infezione riguarda il cuoio capelluto e nei casi più gravi.
Fra i farmaci che potrebbero essere prescritti sono inclusi il ketoconazolo e antibiotici per combattere eventuali sovrainfezioni batteriche.
Il contagio della tigna
La tinea è contagiosa e può diffondersi facilmente da una persona all’altra. La forma che colpisce la testa può, ad esempio, passare da un individuo ad un altro attraverso lo scambio di cappelli, pettini o spazzole. La Tinea corporis può, invece, trasmettersi attraverso gli asciugamani, i capi di vestiario o le attrezzature per lo sport.
Anche in questo caso, così come per eliminare il fungo dalla pelle, l’igiene personale è fondamentale. Per questo è necessario:
- mantenere pelle e piedi puliti e asciutti;
- lavarsi regolarmente i capelli con lo shampoo, soprattutto dopo averli tagliati;
- non scambiarsi i vestiti, gli asciugamani, le spazzole, i pettini, i caschi e altri oggetti per la cura della persona con altre persone;
- utilizzare sempre ciabatte o scarpe in palestra, negli spogliatoi e in piscina;
- evitare di toccare gli cani e gatti con chiazze di pelle in cui il pelo è caduto.
I pet, infatti, non possono essere solo colpiti dalla tigna, ma anche trasmetterla all’uomo, soprattutto i gatti.
La tigna nel cane e nel gatto
Nel cane e nel gatto la tigna può essere causata da diversi funghi. A volte la loro presenza nel mantello dei pet non scatena nessun sintomo, ma l’animale, portatore sano della micosi, può comunque trasmetterla ai suoi simili e all’uomo.
Fra i gatti i più colpiti sono i cuccioli, che possono presentare chiazze prive di pelo in cui la pelle è arrossata, leggermente pruriginosa e squamosa o con forfora. A volte la tigna è associata anche a forme di dermatite o può colpire le unghie. Per sconfiggerla il veterinario può consigliare di rasare il micio e di fargli assumere dei farmaci.
Anche nel caso dei cani le vittime principali dei funghi sono i cuccioli e i giovani adulti e il sintomo principale è la perdita di pelo a chiazze sul muso, sulle orecchie, le zampe e la coda. Inoltre anche nei cani l’infezione può riguardare anche le unghie. In genere non causa prurito, che può però insorgere in caso di sovrainfezioni batteriche, che si possono manifestare anche con la comparsa di croste. Il trattamento può prevedere l’uso di antimicotici (incluso lo stesso miconazolo utile nel caso dell’uomo) e la rasatura del cane.
Che si tratti di un cane o di un gatto, le misure da adottare perché il cucciolo di casa non trasmetta la micosi agli altri componenti della famiglia sono simili: eliminare le spore che potrebbero essere disperse nell’ambiente passando regolarmente l’aspirapolvere e sterilizzre tutti gli oggetti che potrebbero essere contaminati con una soluzione di acqua e candeggina in proporzione 1:10. In questo modo le possibilità di contagio saranno ridotte al minimo.
Via | MedlinePlus; WebMD; PetsBlog; Pets WebMD
Tigna: i sintomi, la cura e il contagio della tigna é stato pubblicato su Benessereblog.it alle 17:00 di venerdì 05 aprile 2013. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.
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