Dimentichiamoci di favolistiche ricerche all’elisir dell’eterna giovinezza: il benessere e la longevità, sfortunatamente, bisogna sudarseli giorno per giorno con una condotta di vita sana ed equilibrata che lascia poco spazio ai vizi.
Ma si sa, i vizi sono connaturati all’essere umano e di tanto in tanto qualche piacere a tavola è giusto concederselo, ricordandosi però di non far mancare al nostro organismo le sostanze di cui ha bisogno; fra queste, è noto, ci sono le vitamine. Ciò che però forse non tutti sanno è che le vitamine del gruppo B possono fare la differenza fra un individuo giovane e in salute e uno che invece dalla vecchiaia è vessato esteriormente e interiormente.
Uno studio della durata di 10 anni condotto su un campione di 1747 soggetti con età media di 65 anni ha rilevato un’insorgenza minore del 26% di tutte le patologie mortali più comuni (ictus, infarti, neoplasie)in tutti gli individui che facevano uso abituale di alimenti ad alto contenuto di vitamina B. In particolare, sembra che la Tiamina, la Niacina, la vitamina B6, i folati e la vitamina B12 siano le sostanze imprescindibili per una vita sana.
Il motivo è presto detto: si tratta di vitamine che svolgono un ruolo chiave nei processi fisiologici del sistema nervoso e ne salvaguardano l’integrità; esse sono fonte preziosa di energia, vengono smaltite nei periodi di forte stress e quando sudiamo dopo aver fatto sport. Il dispendio di vitamina B giornaliero è elevatissimo e trattandosi di vitamine idrosolubili è necessario che siano reintegrate. La loro carenza determina un accumulo dei radicali liberi con susseguente decadimento delle funzioni cognitive. Un deficit di vitamine B è infatti associato a depressione, perdita di brillantezza mentale, stanchezza, stress, tutti fattori che nel lungo periodo deteriorano il nostro organismo.
Tecnicamente non dovrebbe essere un problema poi così comune, perché le vitamine B fanno parte di gran parte degli alimenti di cui l’uomo si nutre, ma i nutrizionisti hanno rilevato come la percentuale di individui che manifestano carenza sia in un preoccupante aumento, questo a causa essenzialmente di scorrette abitudini alimentari e della diffusione dei cibi trasformati, immancabili nel regime alimentare odierno e che hanno soppiantato i cibi al naturale, con una conseguente perdita di tutte le sostanze più importanti.
Ciò che più è allarmante è che secondo i ricercatori del dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti è sufficiente una bassa percentuale di vitamina B, senza necessariamente che si superi la soglia d’allarme, a far si che l’organismo inizi ad avvertire i primi sintomi.
La vitamina B6, l’acido folico (vitamina B9) e la Cobalamina (vitamina B12), svolgono importanti funzioni anche per la formazione dei globuli rossi e la “qualità” del sangue. Il nostro sangue è per noi vita, è esso che trasporta l’ossigeno da e verso il cuore e le sostanze nutritive alle cellule, i mattoni dell’organismo. Chiaramente, se qualcosa nel sangue non va è l’intero organismo a risentirne. Le anemie sono i primi e preoccupanti segnali che il corpo ci lancia per comunicarci che sta soffrendo e che ha bisogno di un aiuto esterno. La medicina interviene a curarle, ma se il paziente non rimedia al fattore scatenante il problema si ripresenterà, probabilmente con maggiore pericolosità. Talvolta tutto ciò di cui abbiamo bisogno sono proprio le vitamine B, l’acido folico e la vitamina B12.
Queste due sostanze che sembrano essere fatte per lavorare in sinergia al nostro benessere, sono da anni al centro di interessanti ricerche volte a dimostrarne l’efficacia nella prevenzione di malattie cardiovascolari. Recenti studi dimostrano come la loro azione si riveli funzionale a ridurre i livelli di omocisteina nel sangue, un amminoacido derivante dalla trasformazione delle metionina e che i medici identificano come uno dei principali responsabili di infarti e ictus, in misura perfino superiore al colesterolo.