La placca batterica ha una caratteristica che la fa agire spesso indisturbata: è trasparente. Ciò porta molta gente a sottovalutarla, subendo come conseguenza dei fastidiosi danni alla salute della bocca e dei denti. Il modo migliore per darle filo da torcere è mantenere una buona igiene orale.
In questo articolo descriviamo cos’è la placca batterica, come va individuata e cosa fare per rimuoverla, grazie ai consigli tratti dal sito web del centro dentistico di Palermo, del Dott. Antonino Messina.
Un’insidiosa patina trasparente
Come anticipato, la placca batterica non è visibile a occhio nudo. Probabilmente, se lo fosse, si farebbe più attenzione alla pulizia dei denti. Questa patina trasparente è formata dai batteri che vivono nella cavita orale, e da zuccheri, carboidrati e lipidi provenienti dal cibo. I batteri, in particolare, sono ghiotti di zuccheri, che permettono loro di proliferare indisturbati, diventando aggressivi e pericolosi. Ognuno di noi ha a che fare, giornalmente, con la placca batterica. Inizia a formarsi subito, dopo aver mangiato, per questo è necessario lavare i denti alla fine di ogni pasto. Il primo danno causato dalla placca è la gengivite, cioè l’infiammazione delle gengive. Se trascurata può portare alla parodontite, patologia del parodonto che causa la perdita dei denti.
Come rilevare la placca batterica e rimuoverla
Per individuare la presenza della placca sui denti, vengono usate le cosiddette “pastiglie rilevatrici”, composte da un colorante innocuo che evidenzia – colorandola – la presenza dei fastidiosi batteri. Individuata in questo modo, sarà più semplice da rimuovere.Se trascurata diverrà tartaro, che al contrario della placca è ben visibile: il suo colore inziale è il giallo, in seguito diventa marrone. Per rimuoverli entrambi dovrai sottoporti alla pulizia dei denti professionale.
Difenditi con la prevenzione
Il miglior modo per difendersi dalla placca batterica è fare attenzione all’igiene orale. Pulisci i denti ogni giorno, dopo ciascun pasto, con spazzolino e dentifricio, spazzolandoli con criterio. Spesso, infatti, si tende più a rovinare lo smalto dentale che a rimuovere i residui di cibo. Il movimento, quando lavi i denti, non deve essere orizzontale, ma dall’alto verso il basso quando pulisci l’arcata superiore, e dal basso verso l’alto quando spazzoli quella inferiore. L’obiettivo è pulire per bene anche il solco gengivale. Una buona abitudine, inoltre, è quella di utilizzare il filo interdentale. Quest’ultimo permette di rimuovere placca e residui di cibo più a fondo, eliminando ciò che resta incastrato fra gli spazi presenti tra un dente e l’altro, detti, appunto, “interdentali”. Un altro metodo efficace, per migliorare l’igiene della bocca, è l’utilizzo del collutorio .Ricordiamo, però, che lo spazzolino è insostituibile per la rimozione della placca batterica.
Infine, consigliamo di eseguire, almeno una volta l’anno, la pulizia dei denti professionale. Con tutti i buoni propositi, quando puliamo i denti, non riusciamo a raggiungere tutti i punti in cui agiscono i batteri. I dentisti, per farlo, hanno a disposizione degli specifici strumenti, sia manuali che ad ultrasuoni.