La nevrite – Sintomi, cause, cura e rimedi naturali.

La nevrite, patologia potenzialmente pericolosa, non deve essere in alcun modo sottovalutata. Quali sono le sue cause? Esiste una sintomatologia caratteristica? Come si arriva alla formulazione di una diagnosi? Qual’è il ruolo dell’alimentazione nella cura della nevrite? Esistono rimedi naturali per placare il dolore?
Scopriamolo insieme!

 

Cos’è la nevrite?

La nevrite, infiammazione a carico dei nervi, può essere il campanello d’allarme di diverse affezioni; tale condizione non deve, quindi, essere trascurata perché può condurre alla riduzione di sensibilità e/o forza muscolare in un dato distretto corporeo.
La nevralgia, sintomo caratteristico della patologia che coinvolge il sistema nervoso periferico, comporta un’elevata dolorabilità a carico del nervo infiammato.

La nevrite viene, generalmente, classificata sulla base del numero di nervi colpiti.

  1. Mononevriti: l’affezione, che coinvolge un solo nervo, ha di solito origine traumatica.
  2. Polinevriti: il disturbo, di origine infettiva o tossica, interessa un numero maggiore di nervi periferici.

Esiste una seconda catalogazione sulla base del distretto corporeo coinvolto.

  • Nevrite ottica: infiammazione del nervo ottico dovuta a infezioni, malattie autoimmuni e danni in loco (compressione, neoplasia, ischemia).
  • Nevrite simmetrica: infiammazione dei nervi che hanno sede in due parti del corpo.
  • Nevrite di Joplin: processo infiammatorio a carico del nervo che risiede tra alluce e metatarso.
  • Nevrite di Arnold: infiammazione della zona occipitale; il soggetto accusa cefalea con possibile irradiazione nella regione oculare e antero-posteriore del capo.

Quali sono le cause della nevrite?

Vi sono diverse cause che concorrono allo sviluppo della nevrite.

  • Acidosi cronica: tale condizione si contraddistingue per l’accumulo di acidi nel sangue e in altri fluidi corporei. La regolare alcalinità può, difatti, degenerare a causa di una scorretta alimentazione: insorge l’acidosi e il soggetto sviluppa la nevrite.
  • Deficienza nutrizionale e disturbi metabolici: errato metabolismo del calcio e carenza di vitamine del gruppo B (avitaminosi).
  • Traumi: appartengono a questa categoria ferite, lussazioni, fratture e pressioni elevate a carico del tronco nervoso.
  • Origine infettiva: infezioni dovute a tubercolosi, difterite, tetano e lebbra.
  • Patologie varie: diabete mellito e leucemie.
  • Avvelenamenti da mercurio, insetticidi, piombo, arsenico e alcolici.

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Quali sono i sintomi della nevrite?

I soggetti affetti da nevrite generalmente accusano:

  • formicolio;
  • episodi dolorosi;
  • ipoestesia con riduzione parziale o totale della sensibilità;
  • perdita di riflessi;
  • riduzione del tono muscolare;
  • arrossamenti;
  • sensazione di caldo o freddo;
  • scosse elettriche;
  • paralisi flaccida con progressivo coinvolgimento muscolare;
  • contrazioni involontarie.

 

Come si diagnostica la nevrite?

Il soggetto che riferisce tale sintomatologia deve sottoporsi, quanto prima, a tutti gli accertamenti del caso.
L’iter diagnostico prevede quanto segue.

  • Esame obiettivo del paziente: raccolta delle principali informazioni (sintomi e storia clinica), analisi dello stile di vita (eventuale consumo di alcolici), esposizione a sostanze tossiche, anamnesi familiare (presenza di patologie di origine neurologica).
  • Esame neurologico: valutazione dei riflessi tendinei, forza e tono muscolare.
  • Esami di laboratorio completi: misurazione livelli di vitamine, glicemia e valutazione della funzionalità di fegato, reni e tiroide.
  • Diagnostica per immagini: vengono eseguite TAC e risonanza magnetica al fine di individuare ernie, neoplasie o altre anomalie.
  • Test funzionalità nervi: elettromiografia (misura l’attività elettrica dei muscoli) e studio della conduzione nervosa (analisi della risposta di muscoli e nervi a piccoli stimoli elettrici).
  • Biopsia del nervo: esame volto all’individuazione della causa scatenante. Prevede la rimozione e la successiva analisi di una porzione di nervo.

 

Chi è il medico che cura la nevrite?

Tutto ciò che interessa i nervi rientra nella branca specialistica della neurologia che studia le patologie del sistema nervoso centrale e periferico. Il medico che cura la nevrite è quindi il neurologo.

 

Come si cura la nevrite?

È bene premettere che non esiste alcun trattamento universale per la nevrite. Le terapie, generalmente, impiegate comprendono:

  • assunzione di farmaci da banco (Armilla, Bicomplex, Diathynil, Dobetin, Benerva, Becozym e Benadon);
  • sedute di fisioterapia per il recupero della funzionalità della parte offesa;
  • tutori ortopedici;
  • assunzione di integratori vitaminici (la guaina che avvolge i nervi può, difatti, degenerare per una carenza vitaminica).

Il Nevridol è uno dei farmaci più usati per il trattamento delle nevralgie; l’integratore alimentare, assunto a cicli, previene la degenerazione dei nervi (azione antiossidante) e aumenta la velocità di trasmissione dell’impulso nervoso.
Gli antidolorifici (antinfiammatori non steroidei) consentono, inoltre, al soggetto di provare sollievo attraverso il controllo della sintomatologia; gli stessi non sono, però, preposti alla cura della causa che ha indotto l’affezione. Una diagnosi precisa e puntuale è, di conseguenza, essenziale per la guarigione completa e definitiva del paziente.

integratori vitaminici

Il ruolo dell’alimentazione e delle vitamine nella cura della nevrite.

Il soggetto, affetto da nevrite, deve seguire un regime alimentare equilibrato e assumere le dovute vitamine. Via libera, perciò, a cereali integrali, riso, semi, ricotta, cibi ricchi di Omega 3 e Omega 6, carne bianca e pesce.
Il menù giornaliero può essere, per esempio, così organizzato.

  • Colazione: yogurt, frutta fresca di stagione, noci e una manciata di semi di zucca e girasole.
  • Pranzo: cereali con verdure.
  • Cena: pesce (o carne bianca) con contorno di insalata fresca.

L’assunzione di alimenti ricchi di vitamine del gruppo B è, inoltre, essenziale (asserzione confermata da autorevoli studi dedicati); si registra, difatti, l’attenuazione dell’intorpidimento e del senso di debolezza.
Vi sono, infine, altri rimedi meritevoli d’attenzione.

  • Latte di soia: la bevanda ingerita, prima di coricarsi, con un cucchiaino di miele è un vero e proprio toccasana; rafforza il sistema nervoso grazie al contenuto in lecitina, vitamina B1 e acido glutammico.
  • Infuso di orzo: è sufficiente bollire ¼ di tazza di orzo perlato in ½ tazza d’acqua. Si consiglia, per maggiori benefici, di aggiungere burro, latte e succo di lime.
  • Centrifuga di carote e spinaci.

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Quali sono i rimedi naturali per curare la nevrite?

Vi sono diversi rimedi naturali che consentono di controllare la sintomatologia dolorosa (nevralgia) correlata alla nevrite.

  • Spirea: questa pianta vanta importanti proprietà antinfiammatorie (inibisce, difatti, la produzione di prostaglandine). Può essere assunta sotto forma di tisana o compresse (da prendere prima dei pasti principali).
  • Salice: il suo principio attivo (salicina) conferisce alla piante proprietà analgesiche. Può essere assunto sotto forma di decotto, tintura madre e capsule.
  • Sambuco: il succo, estratto dai suoi fiori, è un concentrato di salute e benessere; ha potere antinfiammatorio, antinevralgico e antireumatico. È ottimo per trattare la nevralgia al trigemino.
  • Boswellia: la sua resina viene usata per combattere molteplici affezioni (nevralgie, miositi, artrosi, reumatismi).
  • Iperico: rimedio omeopatico per eccellenza per contrastare tutte le forme di nevriti. Si consiglia di assumere 3 granuli (o 10 gocce 3-6 volte al giorno) di Hypericum 6CH; diluizioni più alte vengono impiegate, sotto prescrizione medica, per curare forme croniche.
  • Fiori di Bach: vengono impiegati per trattare la sfera psicosomatica del disturbo; tra i più meritevoli d’attenzione vi sono Impatiens e Vervain.

Conclusioni

La nevrite, affezione sempre più comune tra individui di entrambi i sessi, deve essere trattata con tutta l’attenzione del caso. Visita specialistica e iter diagnostico rappresentano, dunque, l’unica strada percorribile per la completa guarigione del soggetto; l’assunzione di antinfiammatori e l’impiego di rimedi naturali non costituiscono difatti, seppure suggeriti, una soluzione definitiva.