In seguito alla pandemia mondiale causata dal corona virus covid 19 la richiesta di mascherine è diventata sempre maggiore per fare fronte a questa emergenza e tante aziende italiane, che storicamente producevano altre tipologie di prodotti, hanno cominciato a diversificare la loro produzione iniziando a fabbricare le mascherine.
Se ben ricordiamo infatti nei primi mesi dall’inizio della pandemia le mascherine erano piuttosto difficili da trovare e spesso le farmacie non avevano sufficienti scorte del prodotto; in quel periodo il fabbisogno del mercato italiano veniva soddisfatto principalmente da altri paesi e principalmente dalla Cina, paese che per la produzione mascherine è sempre stato uno dei leader nel mercato mondiale (e che per primi hanno affrontato il problema della diffusione del virus e quindi già avevano iniziato ad aumentare la produzione di questo prodotto.
Per far fronte alla scarsa reperibilità del prodotto, molte aziende italiane hanno di conseguenza cominciato a produrre mascherine di varie tipologie quali le mascherine chirurgiche, le mascherine lavabili, i modelli FFP2 e FFP3, mascherine trendy e fashion per chi vuol distinguersi dagli altri, etc.: in tempi piuttosto brevi tante aziende avevano già cominciato la produzione e si stima che già a Luglio circa 400 aziende tessili producessero circa 2 milioni di mascherine.
Molte aziende operanti nel campo della moda quali Prada, Gucci, H&M, Valentino e Calzedonia hanno iniziato a riconvertire i propri impianti per iniziare la produzione di questo prodotto; fra i primi a partire c’era stata invece l’industria tessile Miroglio che si era mossa appena la pandemia era iniziata. Anche aziende operanti nel campo dell’automotive quali FCA (che produce circa 27 milioni di mascherine al giorno per la protezione civile) o Ferrari hanno cominciato la produzione. E così via tante aziende di piccole, medie e grandi dimensioni hanno cominciato ad approcciare questo mercato sia per motivazioni legate all’emergenza sanitaria e quindi per coprire la domanda, sia per cercare di generare fatturato e profitti in uno dei momenti peggiori a livello economico degli ultimi 100 anni.
Grazie quindi alle iniziative e al lavoro di tante aziende l’Italia è riuscita a coprire per intero nell’ultimo periodo il fabbisogno interno tramite la produzione fatta da aziende nazionali: come dato è sicuramente molto interessante, visto che nel mese di Maggio 2020 la produzione nazionale copriva solamente il 15% del fabbisogno interno.
Visti i numeri dell’ultimo mese e i nuovi lockdown e misure restrittive che sono stati imposti (in Italia come in gran parte del mondo) è piuttosto evidente che la produzione di mascherine continuerà ad aumentare e ci sarà quindi sempre più bisogno delle stesse per cercare di proteggere se stessi e gli altri e cercare di limitare un virus che, purtroppo, non accenna a fermarsi ma continua anzi ad aumentare la sua diffusione, contagiare persone e fare morti. E comunque, anche quando il virus diminuirà a livello di diffusione o non ci sarà più, ancora per lungo tempo sarà opportuno avere con sé la mascherina.