Assumere acido folico prima e durante i primi mesi della gravidanza può aiutare a ridurre il rischio che i bambini sviluppino l’autismo. A confermare quanto già ipotizzato da uno studio pubblicato lo scorso anno sull’American Journal of Clinical Nutrition è una nuova analisi condotta da un gruppo internazionale di ricercatori guidato da Pål Surén del Norwegian Institute of Public Health di Oslo. Secondo i risultati ottenuti da Surén e colleghi, pubblicati sul Journal of the American Medical Association, il rischio di autismo nei figli delle donne che assumono correttamente l’acido folico durante la gestazione è ridotto del 39-40%.
I dati analizzati in questo nuovo studio riguardano 85 mila bambini nati in Norvegia tra il 2002 e il 2008. I casi di autismo rilevati sono stati 114, ma mentre solo allo 0,10% dei figli delle donne che hanno assunto acido folico in gravidanza è stata diagnosticata questa malattia, lo stesso verdetto ha riguardato lo 0,21% dei figli delle donne che non hanno assunto acido folico. Tuttavia, l’effetto protettivo dell’acido folico dipende anche dal periodo della gestazione in cui viene assunto.
Se, infatti, sono risultati esposti ad un minor rischio di autismo sia i figli delle donne che hanno iniziato ad assumere questo prezioso nutriente nei mesi precedenti il concepimento (come, peraltro, raccomandato dai ginecologi), sia quelli delle madri che hanno iniziato ad assumere l’acido folico nelle fasi più precoci della gravidanza, l’assunzione in fasi più avanzate della gestazione non ha mostrato nessun effetto protettivo.
In effetti i ginecologi raccomandano di assumere 400-600 microgrammi al giorno di questa vitamina, importante per il corretto sviluppo del tubo neurale, possibilmente a partire da 2-3 mesi prima del concepimento e durante il primo trimestre della gravidanza. Secondo Surén questi risultati non provano che i supplementi a base di acido folico possono prevenire l’autismo nell’infanzia. Ma forniscono un’indicazione sul fatto che l’acido folico potrebbe essere preventivo e supportano le attuali raccomandazioni dell’assunzione di supplementi a base di acido folico durante la gravidanza e enfatizzano l’importanza di iniziare presto, preferibilmente prima del concepimento.
Alycia Halladay, esperta di Autism Speaks, la principale associazione al mondo in tema di autismo, ha commentato la scoperta sottolineando che i genitori si chiedono sempre cosa possono fare per ridurre il rischio [di autismo] e questo [l’acido folico] è un mezzo molto economico cui le madri si possono affidare.
Secondo Halladay i meccanismi d’azione di questa vitamina potrebbero essere due: ridurre il rischio scritto nei geni o promuovere altri processi protettivi durante la gravidanza.
Cosa sono i folati
I folati sono vitamine del gruppo B e sono necessari alla sintesi di alcune sostanze, quali aminocidi e colina. Il termine folati deriva dalla parola folium, cioè foglia, perché si trovano soprattutto nelle verdure a foglia verde e sono stati isolati per la prima volta dalle foglie di spinaci. Spesso vengono confusi con l’acido folico, in realtà c’è una differenza tra queste due sostanze: i folati sono composti naturali presenti nel cibo, mentre l’acido folico è una molecola di sintesi chimica.
È una piccola precisazione, perché nel linguaggio comune si utilizza questi due termini come sinonimi, ma hanno significati davvero differenti, seppur sempre di vitamina B9 si stia parlando. I folati vanno introdotti nell’organismo solo attraverso l’alimentazione, perché non siamo in grado di produrli. Quali sono quindi i prodotti più ricchi di queste sostanze?
Come abbiamo detto sono facilmente reperibili nelle verdure. Fonte principale sono asparagi, broccoli, carciofi, cavolini di Bruxelles, cavoli, cerali e fegato. Sono in buona quantità presenti anche in fave, spinaci, bieta, rape rosse, pomodori ciliegino, kiwi, avocado e alcuni tipi di formaggio, ma anche in fragole, patate, radicchio, pompelmo. Invece, sono poveri di folati la carne, il pesce, il latte e lo yogurt.
È molto importante cercare di non creare delle carenze, soprattutto durante la gravidanza (infatti spesso è consigliabile nel periodo preconcezionale e durante il primo trimestre assumere un supplemento), ma allo stesso tempo si consiglia di non esagerare perché un eccesso di acido folico può causare gravi danni al sistema nervoso centrale.