Quando si fa un’integrazione di Vitamina B12 nei mangimi?

Quando si fa un’integrazione di Vitamina B12 nei mangimi?

Si sente spesso parlare di vitamina B12, soprattutto perchè viene associata a diete in cui si escludono in parte o totalmente cibi di origine animale come quella vegetariana o vegana. Ma in pochi si chiedono cosa sia questa vitamina. In particolare, a cosa serve la vitamina B12 e quali sono le possibili conseguenze di una carenza di questa sostanza nell’organismo?

La vitamina B12 è essenziale per il nostro organismo. Generalmente assente nei vegetali, è invece contenuta in notevoli quantità in carne e salumi. I benefici della vitamina B12 vanno dalla tutela del sistema nervoso e dell’umore al corretto funzionamento delle cellule del sistema emopoietico.

Dicerie di stampo vegan-animalista diffuse sul web sostengono, senza basi scientifiche, l’assenza della vitamina B12 nelle carni e che questa sia introdotta negli animali attraverso dei mangimi. A fare chiarezza sull’argomento ci ha pensato sul sito di “Carni SostenibiliCarlo Sgoifo Rossi, professore presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare dell’Università di Milano.

Come ricorda il professore, dimostrando l’infondatezza di quanto diffuso dai detrattori del consumo di carne, i ruminanti non necessitano di alcuna integrazione di vitamina B12 in quanto il loro sistema digestivo ne permette lo sviluppo autonomo. Eventuali integrazioni di vitamina B12 nei mangimi per i ruminanti, dunque, risulterebbero un processo tanto costoso quanto inutile.

La situazione è diversa per quanto riguarda i monogastrici, in quanto vi è sintesi ridotta di vitamina B12, ma essenzialmente a livello intestinale. Questa quantità, tuttavia, basa il suo assorbimento al legame con una glicoproteina, la quale viene prodotta nello stomaco, quindi una zona che precede l’intestino, con conseguente impedimento del legame necessario al fine di provvedere alla corretta e completa assimilazione.

Ad avvalorare la tesi sull’assenza di necessità dell’integrazione di vitamina B12 nei mangimi animali vi è il contributo del National Research Council (NRC – USA), che fornisce da oltre cento anni le linee guida sui fabbisogni del bestiame da allevamento.

L’allevamento italiano è tra i pochi al mondo a porre una forte attenzione al benessere degli animali. Talvolta, per curare gli animali da problemi digestivi o intestinali, dovuti ad esempio a dei cambiamenti di regime alimentare, vengono somministrate dosi minime di vitamina B12. L’integrazione di B12, sporadica e marginale, non ha quindi nulla a che vedere con una modifica dei valori nutrizionali delle carni. Al contrario, è incentrata sul garantire il maggior benessere possibile agli animali negli allevamenti.