Il ginkgo biloba è un fossile vivente della famiglia Ginkgoaceae, l’unica pianta rimasta in vita di questa specie. I frutti di questa pianta, originaria della Cina e davvero molto antica, sono piccoli, simili a quelli della pianta da frutto dell’albicocca: si possono mangiare anche i semi.
Il ginkgo biloba è una pianta che spesso viene utilizzata ad ornamento in parchi, giardini, viali, anche perché è davvero molto resistente agli agenti esterni, inquinamento prima di tutto. E’ anche utilizzata come frangivento o per essere proposta come elegante bonsai. Coltivata in maniera industriale in Europa, Corea, Usa e Giappone, le sue foglie vengono usate per i poteri medicamentali.
Ma quali sono le proprietà del ginkgo biloba?
In Asia i semi del ginkgo biloba vengono spesso utilizzati in cucina, in tanti piatti, mentre è nel campo medico che spesso trova utilizzo come rimedio naturale. Le foglie contengono terpeni, polifenoli, flavonoidi (come il ginketolo, isiginketolo, bilabetolo, ginkolide).
Tradizione vuole che possa essere d’aiuto alleviare i sintomi della malattia di Alzheimer, anche se non ci sono prove scientifiche a testimoniare questo uso. Le foglie del ginkgo biloba sono utili per migliorare la circolazione di sangue, contrastando le varici, oltre che per rallentare i fenomemi di ossidazione agendo sui radicali liberi (per questo è molto usato in cosmesi, dove è utilizzato anche per prendersi cura delle pelli secche).
Ricordiamo che il ginkgo biloba deve essere somministrato con moderazione e sotto controllo in persone che assumono già farmaci anticoagulanti, a base di acido acetilsalicilico, di ticlopidina, ma anche farmaci diuretici tiazidici, pentossifillina, trombolitici, a base di caffeina o di ergotammina. Il ginkgo biloba può causare problemi a livello gastrico se assunto insieme a prodotti a base di aglio o che derivano dal salice.