In questi ultimi anni l’attenzione verso l’ambiente è sempre più alta. Cerchiamo di utilizzare energie rinnovabili con basso impatto, troviamo il modo per riciclare materiali in modo da evitare deforestazioni ed estrazioni di altro materiale che va a impoverire il suolo, e cerchiamo, soprattutto, di realizzare edifici che rispettino l’ambiente e massimizzino il risparmio, sia per non sprecare, che per non inquinare. A tale proposito, una parte importante della bioedilizia è quella delle piscine biocompatibili. Certo, uno potrebbe pensare “ma quanto vuoi che impatti una piscina?” Ebbene, se è di quelle fuori terra, sicuramente molto poco, quelle interrate, anche per via dei materiali utilizzati per la realizzazione, un po’ di più, ma non è sempre così.
Biopiscine, a contatto con la natura a impatto quasi zero
Quando si parla di bioedilizia in generale, si parla solitamente della realizzazione di edifici con materiali più possibile naturali, e con un basso impatto sull’ambiente. Per quanto riguarda le piscine biocompatibili vale lo stesso principio, ma abbiamo anche un aspetto ulteriore, quello del benessere. Ma procediamo con ordine e vediamo quali sono i materiali che si possono utilizzare e quali sono le piscine che possono essere, attualmente, considerate rispettose dell’ambiente.
Iniziamo con le piscine fuori terra che tra tutte sono sicuramente quelle con un impatto minore dato che non hanno bisogno di essere installate con cassoni interrati e che dunque non vanno a modificare l’ambiente. Chiaramente ne esistono di diversi tipi sul mercato, alcuni più economici di altri, ma che ovviamente, soprattutto a livello estetico non hanno il medesimo impatto. Ci sono delle piscine fuori terra che sono dei veri gioielli, realizzate con cassone esterno, resistente, e rivestito con materiali naturali come il legno, o anche con materiali ecocompatibili come il legno ecologico. Si può così decidere di acquistare una minipiscina, magari da tenere anche su un ampio terrazzo, o una piscina di dimensioni standard, non occorre nessun permesso per installarla.
Indice rapido
Piscine interrare quali sono quelle più bio
Per molti avere una piscina bio non è solo una questione etica o estetica, ma è proprio un’esigenza. Infatti molte piscine riescono a donare una sensazione di relax e di piacere rigenerante che una normale piscina non riesce a regalare. Dal punto di vista edilizio si tratta di una piscina che, sovente, ha la forma di un laghetto. Queste piscine, poiché non sono realizzate con i cassoni classici, possono avere qualsiasi forma e che ricorda, in modo davvero naturale, laghi e laghetti. I vantaggi di queste piscine però non sono finiti perché, grazie alla loro piacevole estetica, possono essere realizzate anche nelle zone soggette a vincolo ambientale e non necessitano di licenza edilizia.
Si effettua comunque uno scavo che viene rivestito nelle pareti – nella maggior parte dei casi – con sabbia e ciottoli di marmo che riproducono in modo sorpendente il fondale di un vero laghetto naturale. Ovviamente vengono curati tutti i dettagli, come per esempio le pareti digradanti in maniera armonica, zone più e meno profonde, sponde del tutto simili a quelle di un laghetto. Insomma, sembrerà di immergersi davvero in mezzo alla natura.
Pulizia della biopiscina
Anche la pulizia delle acque, chiaramente, deve essere biologica, per questo vengono utilizzate piante acquatiche che assorbono l’azoto e il fosforo, in questo modo si evita l’eutrofizzazione e si può contenere lo sviluppo delle alghe. Inoltre le piante che si trovano sotto la superficie dell’acqua la ossigenano e contribuiscono a mantenerla perfettamente limpida.