Il nastro adesivo, comunemente chiamato anche scotch o nastro americano, è uno dei prodotti che non mancano in qualsiasi casa. Indispensabile per moltissime situazioni, dall'imballare pacchi al tenere insieme oggetti che si sono rotti, il nastro adesivo è certo stata un'invenzione dalla grandissima utilità.
Come spesso accede per molte invenzioni, la nascita del nastro adesivo è dovuta ad una necessità abbastanza peculiare rispetto all'uso che se ne fa oggigiorno. Negli anni venti, in America, che era la più grande produttrice di macchine al mondo in quel periodo, esisteva un problema che oggi può essere considerato un'inezia, ma che allora poteva portare a grossi ritardi nella produzione industriale, che in un settore che non aveva scoperto poi da tanto la produzione in massa, non era da sottovalutare, cioè verniciare le auto senza sbavature e quindi senza la necessità di ripitturarle da capo. Il problema principale era verniciare le rifiniture. Questa operazione portava spesso a sbavature della vernice, problema ancora maggiore quando le auto non erano monocolore tanto che se accadeva non si poteva far altro che riverniciare l'auto da capo, cosa poco sostenibile a livello industriale.
A trovare la soluzione fu un ingegnere, tale Richard Drew, che nel 1925, inventò l'antenato del nastro adesivo: un nastro di carta, che aveva della colla stesa su di un lato, da applicare alle rifiniture delle auto in modo da non doversi più preoccupare delle sbavature, in quanto una volta asciugata la vernice, bastava togliere il nastro di carta con sopra le suddette sbavature, avendo così una verniciatura perfetta.
Qualche anno dopo, nel 1930, fu lo stesso ingegnere a mettere sul mercato, attraverso l'azienda per cui lavorava, una versione perfezionata di questo prodotto, non più in carta ma in pellicola di cellophane. Questa azienda, la Minnesota Minig and Manufacturing Company, infatti intuì la grande portata commerciale del prodotto inventato da Drew e lo produsse in massa con il nome di nastro americano o più comunemente chiamato Scotch.
Ma questo nome caratteristico da dove deriva? Sembra che a proporlo sia stato proprio Richard Drew e che gli sia stato suggerito da un fatto accaduto a lui stesso durante l'invenzione di questo prodotto. Pare infatti che, nei primi prototipi del nastro adesivo, l'ingegnere avesse il problema di una scarsa adesività del prodotto e che quindi in un momento di stizza disse ad un'aiutante questa frase: riporta questo nastro ai tuoi capi scozzesi e digli di metterci più colla adesiva. L'utilizzo dell'aggettivo scozzese, in inglese appunto Scotch, indicava un modo di dire per esprimere avarizia, che per luogo comune era una caratteristica appunto degli scozzesi. Nonostante il moto di stizza, l'intuizione di Drew fu azzeccata e infatti l'aggiunta di più adesivo portò un aumento consistente delle proprietà incollanti del prodotto tanto da poterlo poi commercializzare.
Da quel momento in poi lo Scotch entrò nelle case di tutti gli americani, che durante quegli anni, quelli della grande depressione, trovarono utilissimo questo prodotto, perché permetteva loro di poter aggiustare moltissime cose con una spesa irrisoria, cosa non da poco conto in quel periodo.
Successivamente un altro inventore, il signor John Borden, ebbe un'idea che accompagna tutt'ora quella di Drew, cioè il dispenser per il nastro adesivo, che permetteva una maggiore fruizione del prodotto, attraverso anche una pratica lama che permetteva di tagliare lo Scotch facilmente. I primi dispenser furono in ghisa e quindi abbastanza pesanti e poco pratici ma successivamente, venne aggiustato il tiro, producendoli in plastica, rendendo il tutto molto più comodo.