Cause della malocclusione dentale, sintomi e rimedi

Lo sapevi che in media ciascun individuo apre e chiude la bocca circa duemila volte al giorno? Questo movimento è spontaneo ed interessa un insieme di muscoli ed ossa che vanno dal collo fino alle arcate dentali. Non siamo indotti a riflettere su quali conseguenze può avere sulla salute dell’intero organismo un simile lavoro. Quando l’arcata superiore dei denti non si chiude perfettamente su quella inferiore, si parla di malocclusione dentale. In questo articolo ci occupiamo di capire le cause della malocclusione dentale, accertarne i sintomi e i rimedi.

Vediamo quali sono le condizioni per avere una corretta occlusione dentale per poi arrivare, per differenza, ad analizzare la malocclusione dentale.

L’occlusione dentale corretta si ha quando l’arcata dentale superiore si chiude su quella inferiore posizionandosi un po’ più in avanti rispetto all’arcata inferiore. La distanza tra i molari e i pre-molari delle due arcate è di mezzo dente. Facci caso, ogni dente dell’arcata superiore ha un contatto con due denti dell’arcata inferiore e viceversa. Gli incisivi superiori coprono leggermente gli incisivi opposti. Quando una sola delle tre situazioni descritte non si verifica si ha la malocclusione dentale.

Nella sostanza la bocca si chiude male a causa di un rapporto, tra le due arcate, non regolare.

Quali sono le funzioni che possono subire delle ripercussioni di un mancato allineamento tra le arcate dentali? Masticare, le funzioni vocali ed in particolare pronunciare correttamente le lettere, la deglutizione. Tutte funzioni che possono venire deviate a causa di una cattiva collaborazione tra i diversi muscoli e le strutture ossee dedicate. Le forzature di queste funzioni possono avere anche conseguenze sulla corretta postura cervicale.

Cause della malocclusione dentale

Le cause della malocclusione possono essere diverse. L’ereditarietà è quella più frequente ma non è l’unica. Il dentista osserva come le arcate si comportano durante la serrata per stabilirne i rapporti tra i denti delle due arcate, e confrontarli con gli standard ritenuti nella norma. Le malocclusioni dentali tuttavia si possono produrre in seguito a comportamenti ripetuti e scorretti come il bruxismo (in breve si tratta del fenomeno del digrignamento dei denti), ma può derivare anche dalla mancata sostituzione di uno o più denti. Persino le cattive abitudini in età infantile possono portare alla malocclusione delle arcate dentali. L’eccessivo utilizzo del ciuccio piuttosto che il pollice in bocca oltre i cinque anni di età, possono portare ad una modifica della forma del palato e conseguente del cranio.

La masticazione in certi casi mostra subito lo stato di malocclusione, come per esempio il morso inverso in cui la mandibola inferiore sporge rispetto a quella superiore. La presenza di gengivite, carie e parodontite può segnalare che qualcosa non è corretto nei rapporti tra le arcate dentali.

L’osservazione del viso può segnalare immediatamente che si è di fronte a malocclusione. La respirazione a bocca aperta come i mal di schiena possono essere legati a questo problema.

Una serie di dolori possono aver originato dalle malocclusioni, come il mal di testa frequente, le vertigini ed altre nevralgie cervicali. Il dentista che ha il sospetto di malocclusione dentale se ne accerta mediante le radiografie, l’impronta o la TAC dentale.

La terapia non è uguale per tutti. In funzione del tipo di disturbo, dell’età e del genere delle cause della malocclusione che lo ha originato, il dentista cerca soluzioni adattive. Si può far ricorso all’utilizzo di apparecchi fissi o removibili per un determinato periodo di tempo, come anche si può ricorrere all’estrazione di un dente per sovraffollamento.

L’intervento del dentista è commisurato al grado di gravità del disturbo. Nei casi più importanti, che sono rari, si può arrivare all’intervento chirurgico teso a ridurre le dimensioni mandibolari.