Tra le tendenze più recenti in tema di interior design, l’arredamento ecosostenibile è una delle più nuove e, al tempo stesso, delle più interessanti. Essa prevede il ricorso a elementi di arredo progettati e realizzati rispettando l’ambiente e, soprattutto, tenendo conto della necessità di ridurre il più possibile i consumi di energia. L’ecodesign coniuga il desiderio di arredare con l’intenzione di non danneggiare l’ambiente. I materiali che possono essere utilizzati in questa ottica sono numerosi, ma ovviamente selezionati con attenzione: che si tratti di vetro, di ceramiche o di legno, è importante che siano riciclati e riciclabili.
Indice rapido
Gli stili del design ecosostenibile
La selezione dei materiali si dimostra ancora più importante nel caso in cui si voglia optare per uno stile ben preciso, come quello orientale – adatto a una casa zen – o quello nordico scandinavo. Le vernici atossiche sono ormai una costante per tinteggiare le pareti: esse sono prive dei cosiddetti VOC, composti organici volatili potenzialmente pericolosi. Molto interessanti sono anche le carte da parati con inchiostro ad acqua senza PVC, frutto della ricerca tecnologica più moderna. Ma non è tutto: il legno che si usa per i pavimenti deve presentare la certificazione forestale, attraverso la quale si può avere la garanzia che esso provenga da foreste che sono gestite in maniera etica, e anche in questo caso la verniciatura non tossica è un principio da cui non si può derogare. Non sono poche le aziende che hanno lanciato sul mercato dei parquet< /strong> basati su legno di recupero, ricavato – per esempio – da vecchi fienili o da edifici antichi: si caratterizzano per un aspetto vissuto che impreziosisce gli ambienti in cui vengono collocati.
La luce naturale
Che si punti su una poltrona design, su un tavolino ecosostenibile o su un divano green, la cura dell’arredamento deve essere massima. Un aspetto che non può essere sottovalutato, per esempio, è quello relativo alla luce naturale, che deve essere sfruttata il più possibile. Non è difficile capirne il motivo: in un’ottica finalizzata alla riduzione dei consumi e al risparmio di energia, diminuire il ricorso all’illuminazione artificiale è un must. La luce del sole non inquina in alcun modo, è gratuita e, soprattutto, è efficace. Nel caso in cui si abbia la necessità di illuminare delle zone buie, si può prendere in considerazione l’ipotesi di creare un lucernario: così non si consuma energia e si sfrutta in pieno la luce naturale.
Il led
Anche senza ricorrere alla luce naturale, in ogni caso, in un appartamento ecosostenibile l’illuminazione riveste un ruolo molto importante, soprattutto da quando sul mercato sono arrivati i led, che dopo essere stati snobbati per un certo periodo di tempo hanno iniziato ad attirare la curiosità dei consumatori per i consumi nettamente inferiori a quelli imposti dalle lampadine a incandescenza. Certo, il loro costo iniziale è più elevato, ma l’investimento viene ammortizzato nel giro di breve tempo proprio per effetto delle bollette meno salate con cui si ha a che fare, oltre che per la maggiore longevità del led.
Questo tipo di illuminazione si dimostra alquanto versatile e capace di adeguarsi alle necessità più diverse. Anche questo aspetto viene valutato dagli ingegneri ambientali che ormai sempre più di frequente collaborano con i produttori di materiali edilizi e di mobili. Le case del futuro saranno realizzate solo con materiali ricavati da risorse rinnovabili, biodegradabili e dall’impatto ambientale nullo, o comunque ridotto; in più, saranno del tutto prive di sostanze tossiche o nocive per l’uomo e per la natura che ci circonda.