Sono centinaia i genitori, in Italia, che ogni giorno cercano una babysitter e sono migliaia le candidate che si propongono per un lavoro da babysitter. Soprattutto oggigiorno che la ricerca della tata dei sogni si può effettuare anche online tramite le piattaforme specializzate. Quindi, sebbene si parli da entrambe le parti di numeri importanti, sono molto più numerose le persone che cercano lavoro come babysitter piuttosto che le famiglie italiane che sono alla ricerca di una collaborazione. Questo vuol dire che una babysitter deve sapersi differenziare rispetto alle altre candidate per conquistare il posto di lavoro che desidera.
Indice rapido
Il colloquio: su quali leve una babysitter può spingere
Sicuramente uno degli aspetti su cui un genitore italiano si dimostra particolarmente sensibile è l'aver frequentato o il fatto di frequentare un corso di laurea che abbia a che fare con l'ambito educativo: scienze dell'educazione, psicologia o similari. Questo perché significa che la babysitter dovrebbe aver acquisito nozioni che possono aiutarla nella gestione dei bambini. Senza avere necessariamente anni di esperienza sul campo, il fatto di avere almeno delle basi teoriche è sicuramente una leva di cui una famiglia terrà conto. Ma c’è anche l'aspetto della sicurezza: sempre più una domanda classica del colloquio di lavoro è se hai ottenuto un attestato di primo soccorso. Se poi si dovrà occupare di un neonato, in questo caso sarà l'esperienza a contare; così come se i bambini d'accudire rientrano nella fascia scolare, allora le richieste dei genitori possono cambiare: sei in grado di fare l'aiuto compiti ? Hai la macchina o almeno la patente per accompagnare i bambini alle varie attività extrascolastiche? Tutti plus da sottolineare durante il colloquio per un lavoro come babysitter.
La novità: la babysitter green
In un mondo in cui si parla sempre più di sostenibilità non è secondario che l'attenzione di una babysitter sia rivolto anche a questo tema. Nel momento in cui, durante il colloquio, tu dovessi notarei che si tratta di una famiglia che non tralascia tutto quello che è green, il fatto che tu stessa sia sensibile al tema è una leva da evidenziare: per esempio, se i fase di colloquio ti vengono chiesti quali siano i tuoi giochi preferiti da condividere col bambino, potresti raccontare la tua predisposizione a portare i piccoli a giocare al parco all'aria aperta, così come il tuo amore per tutti quei giochi che si legano alla creatività e alla sostenibilità, appunto. Ad esempio, inventare lavoretti che guardino al riciclo o prediligere giochi che coinvolgono materiali compostabili invece che la plastica, difficilmente riciclabile. Anche nella quotidianità ci possono essere delle attenzioni che non rientrano nella sfera ludica e che fanno di te una babysitter attenta all'ambiente. Potresti sottolineare il tuo impegno nell’insegnare la raccolta differenziata, magari sempre un approccio giocoso, al bambino.
Se i genitori sono d'accordo e se il bambino è in un’età idonea, come babysitter puoi anche cercare dei laboratori nel proprio quartiere che trattino il tema dell'educazione ambientale e accompagnare i piccoli nelle tue ore. Allo stesso modo sono tantissimi i libri che una babysitter potrebbe leggere al proprio bambino e che hanno come obiettivo, oltre a quello dell'intrattenimento, di porre le basi per una sensibilità green. C’è poi tutta la sfera dell'alimentazione: di solito non rientra nei compiti di una babysitter il fare la spesa, ma una famiglia con particolarmente particolare attenzione all'ambiente potrebbe preferire prodotti a chilometro zero o biologici che andranno poi preparati con ricette che puntano alla riduzione degli sprechi. Anche solo educare a non avanzare nulla nel piatto oppure mangiare ciò quello che viene proposto comprese, le verdure, fa parte di un discorso di sostenibilità. Un altro approccio che può piacere ad alcuni genitori, sebbene non sia strettamente legato all’argomento della sostenibilità, è quello di stampo tipicamente montessoriano, cioè dare la possibilità di mangiare in piena autonomia grazie a strumenti a misura di bambino.
Conclusioni
Quindi, concludendo, essere una babysitter green significa puntare a un’educazione che ponga al centro il valore della sostenibilità a cominciare dai giochi. per passare dalla lettura fino ad arrivare al modo di comportarsi a tavola e di alimentarsi. Fondamentale, come sempre, che questo approccio venga condiviso dalla famiglia e che sia la famiglia stessa a insegnarla per prima ai bambini, perché alla fine sono le regole della casa quelle che devono essere rispettate, anche dalla babysitter.