Non è una novità quella secondo cui il problema del riciclo, sia diventato per qualcuno una fonte di business. E non ci si riferisce a chi gestisce in maniera più o meno lecita le discariche, quanto invece a chi ha saputo trovare una ricchezza, in quello che per altri viene visto come un problema: il rifiuto. L’esempio più lampante è quello che viene dal mondo degli pneumatici, dove abbiamo assistito ad un vero e proprio boom delle aziende che riciclano vecchie gomme andate in disuso, sostituendo il vecchio battistrada e fabbricando pneumatici nuovi di zecca. Alcune tra le più grandi marche di produzione di pneumatici si stanno infatti spendendo per la causa ecologica, e oltre alla vendita, ovviamente, degli pneumatici ricostruiti (o rigenerati), che potete trovare in vendita online qui, stanno sperimentando sempre più frequentemente nuove mescole, addirittura vegetali, per ridurre o far scomparire del tutto l’impatto inquinante sull’ambiente.
Pneumatici a parte è un po’ tutto quello che gira intorno al riciclo dei rifiuti che può essere trasformato in una professione in un momento in cui i lavori scarseggiano: come? Attraverso l’apertura di una “stazione ecologica”, ovvero un’azienda presso la quale privati o pubbliche amministrazioni possono depositare i propri rifiuti, che poi verranno avviati al riciclo Attraverso le stazioni ecologiche è possibile riciclare i materiali più disparati, dalla carta ed il cartone, all’alluminio, al vetro, alla plastica, dai prodotti chimici agli oli esausti, fino anche ai rifiuti ingombranti ed ai rottami derivanti da demolizioni.
Ovviamente lo stoccaggio di un materiale che è comunque un rifiuto non può essere effettuato ovunque. Esiste dunque un regolamento che definisce in maniera chiara quelle che devono essere le caratteristiche logistiche di una stazione ecologica. Caratteristiche come la semplice accessibilità tramite strade urbane per chi proviene dal centro abitato, il rispetto del Piano Ambientale Idrogeologico locale, che ad esempio serve a prevenire che gli accumuli di rifiuti possano andare ad inquinare la falda acquifera sottostante; sempre in questa ottica è anche obbligatorio dotare la stazione ecologica di una pavimentazione isolante e che sia in grado di reggere i grandi carichi derivanti dalla presenza di camion ed autocarri atti al carico – scarico dei rifiuti da riciclare.