Decidere di comprare casa solo all’apparenza si presenta come un’operazione semplice, veloce o scarsamente complicata. Però arriva sempre un momento speciale nella vita nel quale si mette a fuoco il bisogno di portare la propria indipendenza a un livello ‘pro’, scegliendo un luogo personalissimo all’interno del quale mettere definitivamente radici.
L’acquisto di una casa si lega a eventi clou nel corso della vita di ciascuno. Certe volte è il lavoro che può portare lontano dalla città natale, perché magari il contratto si trasforma in indeterminato e occorre stabilirsi in un luogo diverso e troppo distante per fare i pendolari. Altre volte è la famiglia ad allargarsi e a chiedere a gran voce nuovi spazi di benessere. La necessità di stanze extra diventa impellente e occorre porre rimedio spostandosi in un appartamento adatto allo scopo e naturalmente più ampio. Quando si sceglie la nuova casa bisogna prestare particolare attenzione alla categoria energetica nella quale essa rientra. Ciascuno di noi può dare un contributo nella lotta agli sprechi e all’inquinamento atmosferico: iniziare dalla scelta di abitazioni con un profilo di base ‘green’ rientra tra questi. Si tratta di un’informazione preziosa, contenuta all’interno di un documento redatto da un tecnico qualificato – detto ‘certificatore energetico’ – dopo un sopralluogo e che viene indicato come Attestato di prestazione energetica (spesso abbreviato in APE). La cosa migliore da fare quando si decide di compiere l’acquisto di una casa ‘virtuosa’ sarà per esempio comparare su Facile.it le banche per mutui green: questi finanziamenti sono pensati proprio per favorire l’acquisto di case che rientrano nella classe energetica B o superiore.
L’Attestato di prestazione energetica (APE): le cose da sapere
Il documento che indica il livello di efficienza energetica di un edificio o di un’abitazione viene chiamato ‘Attestato di prestazione energetica’. Si tratta di uno strumento di controllo, che attraverso una scala che va da G fino ad A (suddivisa in A1, A2, A3 e A4) sintetizza le prestazioni energetiche di qualsiasi edificio. E’ obbligatorio sia per l’affitto che per la vendita di qualsiasi immobile. In genere la sua validità è di dieci anni.
Dalla G fino alla A: la scala che stabilisce quando un’abitazione è green o no
La classe energetica meno efficiente in assoluto è la G. All’interno vi rientrano immobili molto vecchi, generalmente costruiti in muratura e senza coibentazione. In queste case manca spesso un impianto di riscaldamento o comunque si presentano con caratteristiche strutturali inadatte al mantenimento del calore. Anche la classe F è tipica di abitazioni vecchie, in genere risalenti agli anni Settanta. Qui gli infissi sono usurati e gli impianti obsoleti, spesso l’isolamento termico delle pareti è del tutto inadeguato. La classe E risulta molto diffusa ed è relativa ad abitazioni costruite tra gli anni Settanta e Novanta. Spesso la caldaia è alimentata a metano, la qualità di tali immobili non rientra nell’ottica di efficientamento energetico ma sono stati realizzati interventi (tipo il tetto coibentato) che limitano il dispendio di energia. Per salire alla classe D la cosa migliore da fare è installare sistemi domotici per gestire i consumi.
La classe D è tipica di case piuttosto recenti, all’interno delle quali si è proceduto a coibentare il tetto e a definire i muri perimetrali con uno spessore maggiore. In genere, si tratta di abitazioni che hanno già subito interventi di efficientamento energetico. Innalzare il livello di comfort negli ambienti è un obiettivo che si potrà ottenere ricorrendo a un impianto di riscaldamento a pavimento e a una caldaia a condensazione. Nella classe C rientrano poi in genere case provviste di un tetto correttamente isolato con tecniche e materiali ad hoc, ma anche di serramenti di qualità e idonei a ridurre i consumi e gli sprechi.
Nella classe B e nelle classi A (A1, A2, A3 e A4) rientrano le abitazioni più virtuose. Quelle di categoria B sono case il cui acquisto si presenta come un perfetto investimento per il futuro: generalmente qui gli infissi sono a taglio termico mentre per quanto riguarda l’isolamento si parla di cappotto termico. In merito infine alle classi A, queste rappresentano l’eccellenza in fatto di tutela dell’ambiente e riduzione dei consumi. L’impatto energetico è quasi azzerato: non ci sono sprechi in relazione all’impianto elettrico o di riscaldamento. Sono rispettate le normative antisismiche, il cappotto termico è di 10cm e i pannelli solari assicurano il riscaldamento dell’acqua.