Le case a risparmio energetico: domotiche e intelligenti

Essere green ormai è passato di moda: quello che sembrava essere un dettame passeggero, per fortuna si è rivelato come qualcosa di più profondo, un bisogno sentito e ricercato non solo da chi ha a cuore l’ambiente, ma un po’ da tutte le persone; non una moda, quindi, ma un vero e proprio nuovo modo di essere e di pensare noi e il nostro rapporto con l’ambiente (anche per ragioni economiche, è chiaro).

Soprattutto chi sta costruendo la propria abitazione, o chi la sta ristrutturando, cerca infatti di avvalersi delle nuove tecnologie per creare case a risparmio energetico, sfruttando le possibilità offerte dalle tecnologie più moderne, che si parli si pannelli fotovoltaici o domotica: a questo riguardo va detto che la domotica è stata utilizzata in circa 300.000 case costruite negli ultimi 20 anni, pari a circa il 15% del totale delle costruzioni nuove.

I tre livelli degli impianti per le case a risparmio energetico.

Dal settembre 2011 è arrivata la variante 3 alla Cei 64-8 (la madre di tutte le norme impiantistiche); tale variante aiuta a stabilire i livelli degli impianti e quindi a misurare sia la fruibilità dell’impianto elettrico di casa sia la sua funzionalità, performance e sicurezza, per tutte le nuove case a risparmio energetico.

Al primo livello appartengono le abitazioni con una dotazione sufficiente affinché l’impianto possa dirsi conforme alla Cei 64-8; per il livello 2 (che è quello standard), sono previste più dotazioni e componenti e l’aggiunta di servizi, mentre al terzo livello appartengono le case domotiche, chiamate anche case intelligenti. Il livello 3, quello domotico, è quindi quello destinato alle case con impianti innovativi.

Perché con la domotica si risparmia energia?

Anie, la Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche, ha focalizzato la propria attenzione per l’anno 2014-2015 proprio sul terzo livello, cercando di far capire quali sono i vantaggi effettivi di una casa domotica e intelligente.

Per far capire a quanto ammonta il risparmio effettivo per le case a risparmio energetico in caso di installazione di un pannello domotico, Anie parla dei costi di un impianto elettrico; il costo dell’impianto elettrico incide generalmente il 2% sull’acquisto di una nuova abitazione.

Spendendo poco più del 3%, invece, è possibile installare un impianto domotico di base, che può portare anche a un risparmio del 12% in consumi elettrici e fino al 26% sul sistema di riscaldamento su base annua.

La possibilità di risparmiare notevolmente è quindi ottima, così come la possibilità di ammortizzare i costi dell’impianto in breve tempo.

Come posso usare un impianto domotico per avere una casa a impatto zero (o quasi)?

Prima di tutto, diciamo che le case a impatto zero hanno anche possibilità di auto produrre energia, in genere: pannelli fotovoltaici o sistemi paragonabili (pompe di calore, mini-eolico et similia) sono quindi richiesti per scendere a zero con l’impatto energetico. Quello che un impianto domotico può fare è invece fornire un importante risparmio energetico.

Avere un impianto domotico significa poter controllare direttamente e in qualsiasi momento (anche quando si è fuori casa grazie alle applicazioni per tablet e smartphone) l’illuminazione, il riscaldamento, la sicurezza di casa. È così ad esempio che, impostando alcuni programmi, sarà possibile spingendo un pulsante gestire casa nelle diverse situazioni.

Si potrà impostare ad esempio lo spegnimento automatico delle luci esterne a una certa ora della notte, l’attivazione dell’antifurto, l’accensione/spegnimento di caloriferi e aria condizionata, l’intensità dell’illuminazione in casa, e si può anche monitorare l’utilizzo di energia elettrica; potremo anche capire se ci sono dispersioni o picchi di consumo e intervenire prontamente. Ecco, installando impianti domotici otterrete sicuramente case a risparmio energetico, case davvero intelligenti in cui poter vivere serenamente e in accordo con l’ambiente.