Fotovoltaico: bilancio 2012 e incentivi 2013

esempio di un impianto fotovoltaico

Fotovoltaico ed Incentivi per le Fonti Energetiche Rinnovabili

Nonostante la crisi economica abbia imperversato, il 2012 ha rappresentato un buon anno per il fotovoltaico: secondo Assoelettrica (dati EPIA, European Photovoltaic Industry Association) lo scorso anno si sono superati i 100 GWp di potenza complessivamente installata.

Si tratta di un risultato importante per le installazioni di fotovoltaico in Italia in quanto l’energia prodotta grazie a questa fonte rinnovabile, sarebbe commisurabile a quella che si produrrebbe con 16 impianti a carbone (o da 16 reattori nucleari) da 1 GWe caduno. Ed inoltre, sempre grazie a quanto complessivamente installato, siamo in grado di evitare emissioni in atmosfera pari a 53 milioni di tonnellate di CO2.
Interessante verificare come l’Italia sia la seconda realtà mondiale del fotovoltaico dopo la Germania (siamo al 50% rispetto alla Garmania ed al triplo rispetto alla Spagna che ci segue o al quadruplo rispetto alla Francia che occupa il quarto posto).
Ciò nonostante la crescita del 2012 sul 2011 è stata del 5% e quindi la metà del decennio precedente quando l’incremento di installazione di impianti fotovoltaici era del 10% l’anno.
Ad ogni modo è una notizia che ci fa ben sperare per il futuro: è infatti di pochi giorni fa la notizia che per il periodo 2013/2032 sono previsti, in Italia, 220 miliardi di incentivi a favore delle fonti rinnovabili elettriche.
Purtroppo sono investimenti che, stante l’attuale situazione, graveranno sulle bollette elettriche di cittadini ed aziende (circa 200 euro a testa).
Ed è sicuramente una situazione da modificare perchè a breve dovrebbe scadere il Conto Energia e la situazione a carico di cittadini (22% delle utenze) e di aziende (78% delle utenze) rischia di aggravare ulteriormente tariffe, consumi, crisi.
Devo confessare che vista così, in un primo momento, la cosa mi ha fatto un po’ saltare la mosca al naso: ma come, possibile che debba pesare tutto sulle nostre tasche? Non ne abbiamo già abbastanza?
Ma alcune riflessioni sono d’obbligo: in fin dei conti se non paghiamo noi chi dovrebbe pagare?
Ed in tutta sincerità devo dire che preferirei di gran lunga pagare per incentivi (seri) e ricerca (seria) piuttosto che in pensioni d’oro, auto blu e boiate varie.
Se non altro pagherei per migliorare la qualità delle vita, per “far girare” i soldi nell’economia reale: un’azienda del fotovoltaico acquista beni e servizi da altre aziende, avrà del personale amministrativo e commerciale che percepisce uno stipendio e operai specializzati che vanno in giro ad installare i pannelli fotovoltaici e che a loro volta (dipendenti o appaltatori che siano) guadagnano e spendono.
Certo che a livello comunitario si potrebbe far di più per incentivare le fonti rinnovabili di energia elettrica senza dover necessariamente pesare così fortemente sulle tasche dei cittadini.
Ma voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e se un giorno riuscirò a comperarmi un pezzo di casetta autonoma chiederò anch’io il mio preventivo fotovoltaico sperando di poter fruire di qualche incentivo per l’installazione delle fonti energetiche rinnovabili.