Diclofenac: cos’è, quando è indicato e quali sono le formulazioni disponibili

Uno dei principi attivi più spesso rintracciabili nei farmaci con azione antireumatica è il diclofenac: grazie alle sue proprietà antiinfiammatorie, anche quando viene assunto a basso dosaggio agisce rapidamente, alleviando il dolore.
È disponibile in numerose formulazioni, funzionali a trattare patologie di diversa natura e sintomatologia.

Cos’è il diclofenac e quando serve assumerlo

Tra i medicinali destinati al trattamento delle patologie a base infiammatoria, un posto di rilievo spetta al diclofenac, che fa parte dei Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei (FANS).

Il principio attivo di questo farmaco è rappresentato da una molecola di sale sodico, che agisce modulando l’attivazione dei meccanismi interni di difesa nei confronti di un danno proveniente dall’esterno: tali meccanismi, infatti, producono una reazione flogistica e causano dolore, febbre o astenia muscolare e articolare, sintomi efficacemente contrastati dal diclofenac.

Le proprietà antiinfiammatorie del diclofenac aiutano, quindi, l’organismo ad affrontare i disturbi derivanti da malattie reumatiche, ad attenuare il dolore provocato da eventi traumatici e contribuiscono a superare gli stati febbrili.

La caratteristica principale del trattamento a base di diclofenac è quella di alleviare rapidamente i sintomi dolorosi, dai più “comuni” (come il mal di schiena o il mal di testa da artrosi cervicale), ai più seri, come quelli percepiti negli stati post operatori.

L’assimilazione del diclofenac raggiunge il suo picco plasmatico entro 2 ore dalla somministrazione orale e il farmaco viene completamente metabolizzato dal sistema gastrointestinale.

Forme farmaceutiche disponibili

Le proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche del diclofenac trovano applicazione in numerose patologie, i cui sintomi possono essere contrastati utilizzando il farmaco con le formulazioni più adeguate al singolo caso specifico.

In commercio, il diclofenac è disponibile in forma di:

  • compresse, granulato e capsule (anche a rilascio prolungato);
  • cerotti transdermici;
  • supposte;
  • gel, spray o pomate per uso topico;
  • fiale per iniezioni intramuscolari;
  • colliri.

Di recente, è stata sperimentata e distribuita sul mercato farmaceutico un’altra forma di somministrazione del diclofenac, quella in fiale per somministrazione sottocutanea, che sembra essere in grado di dare una risposta ancora più immediata, specie in caso di dolore acuto.

Posologia del diclofenac

Il dosaggio medio di diclofenac si attesta intorno ai 100 mg/die, suddivisi in 2/3 somministrazioni: il farmaco va preso a intervalli regolari e, nel caso della formulazione in capsule, compresse o granulato, è altamente consigliato assumerlo a stomaco pieno, allo scopo di minimizzare gli inconvenienti gastro intestinali che potrebbe provocare.

In linea generale, il dosaggio iniziale giornaliero nella terapia antalgica varia da 75 a 150 mg, ma la dose massima andrebbe assunta solo nei casi di dolore molto forte. Le formulazioni disponibili includono anche dosaggi più bassi (25 o 50 mg) particolarmente indicati per chi soffre di malattie cardiovascolari, nel trattamento del dolore cronico, oppure nelle terapie a lungo termine.

Farmaci che contengono diclofenac

In commercio è possibile rintracciare diversi prodotti il cui principio attivo è costituito dal sale sodico contenuto nel diclofenac. Uno dei più conosciuti, anche perché ampiamente reclamizzato e disponibile in differenti formulazioni, è il Voltaren®: distribuito in compresse, capsule o fiale per iniezione intramuscolare, viene proposto anche in forma di gel, emulsione o cerotto medicato per uso topico.

Altro farmaco molto diffuso e utilizzato è il Dicloreum®, potente antireumatico ad azione analgesica, indicato nel trattamento dei sintomi legati a infiammazioni muscolari e articolari: l’ampia gamma di prodotti comprende capsule rigide a rilascio prolungato per la somministrazione orale, cerotti medicati (anche “Unidie”con efficacia continuativa nelle 24 ore), schiume cutanee ed emulsioni in gel.

Un’azione mirata contro il mal di schiena e i dolori articolari viene svolta dai farmaci che rientrano nella linea Flector® di IBSA: le capsule molli sono indicate per una più facile assunzione, anche in caso di difficoltà a deglutire, il gel permette di controllare il dosaggio del principio attivo e la frequenza di somministrazione a seconda della gravità della sintomatologia dolorosa, mentre i cerotti medicati rilasciano definite quantità di farmaco in maniera costante e continuativa.

Effetti indesiderati e controindicazioni del diclofenac

L’assunzione di FANS come il diclofenac può comportare l’insorgenza di effetti collaterali problematici. Tra i più frequenti, vengono segnalati:

  •  disturbi gastrointestinali, come dolori addominali, diarrea, nausea, vomito e gastriti; nei trattamenti prolungati si può verificare la comparsa di ulcere peptiche e melena;
  • disturbi dermatologici, come rash cutaneo e orticaria, prurito e arrossamenti della pelle del viso, oltre a reazioni allergiche di vario genere, riscontrate in soggetti particolarmente sensibili o già precedentemente affetti da intolleranze.
  • disturbi sistemici, come vertigini, capogiri, cefalea e malattie a carico del sangue come anemia, trombocitopenia, leucopenia ed ematemesi.

Stante la possibilità del verificarsi di effetti indesiderati, anche importanti, la somministrazione di diclofenac deve avvenire sempre con la massima cautela, fino a essere controindicata sotto i 16 anni di età.
In linea di principio, i farmaci a base di diclofenac sono sconsigliati anche ai pazienti fragili, a quelli affetti da patologie cardiovascolari e ai soggetti con una storia clinica di malattie che interessano il sistema gastrointestinale: su questi pazienti, infatti, studi clinici hanno riscontrato un aggravamento della sintomatologia riferibile alla patologia di base, che viene associato all’assunzione di FANS.

È assolutamente controindicata la somministrazione del farmaco in gravidanza, in quanto suscettibile di produrre malformazioni del feto, causare aborti prematuri e, in fase pre-parto, ridurre la capacità di contrazione uterina.
Durante l’allattamento, l’applicazione di diclofenac per via topica può, invece, essere continuata; anche la somministrazione in compresse comporta un rischio basso di tossicità, perché la quantità di principio attivo ingerito dal neonato attraverso il latte materno è irrilevante.

Per evitare l’insorgenza di effetti indesiderati, si consiglia di assumere sempre a stomaco pieno il diclofenac in compresse, in capsule o in bustine, restringendo la somministrazione del farmaco alla dose minima e per il tempo necessario al controllo della sintomatologia dolorosa.

L’applicazione di schiume, gel, creme e cerotti transdermici minimizza i rischi di tossicità, ma il trattamento andrebbe comunque limitato a un periodo non superiore a due settimane.

I preparati che rappresentano alternative naturali al diclofenac

Per evitare l’insorgenza degli effetti negativi potenzialmente prodotti dall’assunzione del diclofenac, allo scopo di sconfiggere il dolore e combattere l’infiammazione, si può ricorrere ad alternative di tipo non strutturalmente farmacologico.

Attualmente, tra i preparati efficaci che vantano l’assoluta presenza di effetti collaterali, il più accreditato è l’olio di canapa sativa, un integratore 100% naturale, in grado di alleviare il dolore causato da moltissime patologie, senza danneggiare la mucosa intestinale.
Le capsule distribuite da Savita, oltre a contenere il prezioso principio attivo dell’olio di canapa di Piandelmedico, rappresentano un integratore vegano ricco di Omega 3, 6 e 9, perfettamente equilibrati ad altri elementi, come il selenio e la vitamina E.

Anche l’aloe vera è un potente antinfiammatorio e il suo succo può essere applicato sulla pelle in molte occasioni, dalle scottature alle contrazioni muscolari, ai dolori osteoarticolari.

Contro le infiammazioni dell’organismo un valido aiuto offerto dalla Natura è l’artiglio del diavolo, le cui radici sono ricche di harpagosidi, potenti antiflogistici spesso utilizzati in campo sportivo per combattere tendiniti e contusioni, ma che trovano impiego anche per combattere efficacemente il mal di schiena, l’artrite reumatoide, l’osteoartrite, la sciatica e il dolore da artrosi cervicale.
L’integratore alimentare No-Dol del marchio ESI, a base di artiglio del diavolo e glucosamina, è distribuito in forma di cerotti e capsule a rilascio prolungato ed è indicato per combattere i dolori muscolari e la rigidità articolare.

Un altro alleato nel settore degli antinfiammatori naturali è Antalgos di Profenix, integratore in forma di bustine da assumere per sconfiggere il dolore muscolare e articolare. I suoi principi attivi (Boswellia e Luteolina), hanno anche un’importante azione anti aging che contrasta i fenomeni ossidativi e produce un’efficace azione complementare nel trattamento delle patologie degenerative del sistema nervoso.

 

Per essere immediatamente efficace, il trattamento a base di diclofenac va iniziato al momento in cui si avvertono i primi sintomi e deve essere continuato per alcuni giorni, allo scopo di assicurare una reale azione di contrasto alla patologia da cui deriva il disturbo fisico.

Anche il diclofenac, come qualsiasi altro farmaco, deve essere preso seguendo le indicazioni del medico o del farmacista, due referenti importanti a cui rivolgersi in caso di dubbi o nell’insorgenza di effetti indesiderati derivanti dall’assunzione del prodotto.

In linea di massima, quando non si è certi del reale rapporto efficacia/somministrazione, meglio astenersi dall’assumere farmaci contenenti diclofenac, almeno fino a quando non sia possibile chiarire le modalità di trattamento consultando un medico.