E’ stato presentato appena qualche giorno fa il nuovo Piano d’Azione per l’energia sostenibile (Paes) appositamente studiato per l’Isola d’Elba. Si tratta di un progetto molto ambizioso, sviluppato dai Comuni elbani con il coordinamento della Provincia di Livorno, il cui obiettivo è essenzialmente la riduzione dei gas-serra, ma anche l’efficienza energetica, l’utilizzo delle fonti rinnovabili e la diffusione della cosiddetta mobilità sostenibile che dovrebbe riguardare tutti i collegamenti elbani, da quelli interni sino ai traghetti Elba.
Sin dalla sua presentazione il progetto è apparso abbastanza ambizioso e a settembre si attende la prova più dura, quella del vaglio della Commissione Europea.
Tuttavia gli enti promotori del PAES si dicono fiduciosi: tra questi Nicola Nista, assessore provinciale all’Ambiente, il quale ha commentato:
“Tutti i Comuni dell’Elba hanno aderito volontariamente al progetto sottoscrivendo il Patto dei Sindaci e impegnandosi a presentare un unico PAES per tutta l’isola, il cui obiettivo è proprio la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso il più ampio coinvolgimento dell’intera comunità locale. Tale scelta è stata dettata dalla volontà di unire le risorse per mettere in campo azioni in grado di avere una reale ricaduta positiva sul territorio”.
In verità, un piano di efficienza energetica per il territorio dell’Elba già esisteva ed era stato presentati e redatto dalla Comunità Montana dell’Ela-Capraia-Giglio, ma purtroppo il progetto non ebbe mai seguito, cosa che si spera non accadrà con la nuova proposta.
I promotori del nuovo PAES sono fiduciosi anche perché la “posta” in ballo è alta; ancora Nista ha voluto commentare così questo punto:
“La sfida dei Comuni, della Provincia e degli altri soggetti che hanno promosso il progetto è fare dell’Elba la prima isola del Mediterraneo a zero emissioni. In tal senso il PAES Elba rappresenta il primo passo non solo per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni, ma anche per il conseguimento di importanti risultati economici per tutto il territorio e in particolare per la sostenibilità ambientale delle attività turistiche”.
Ovviamente, come in altri progetti di questo tipo, anche in questo caso il successo o meno dell’iniziativa si legherà molto alla capacità di stimolare le comunità locali e di superare le divisioni politiche che caratterizzano gli 8 micro-comuni elbani.