Tra gli eroi e le eroine dei backpapers, i viaggiatori ‘zaino in spalla’, di tutto il mondo ci sono alcune figure talmente rispettate e invidiate da essere annoverate tra i guru, gli antesignani di questo movimento nato negli anni ’70 dei ‘figli dei fiori’ innamorati di un’India ancora quasi reale, poi addormentatosi negli edonismi degli anni ’80 e nelle insicurezze decadenti degli anni ’90, per ritrovare il giusto lustro nell’ultimo decennio.
Dai seguaci ‘Sulla Strada’ di Kerouac alla vita ‘Into The Wild’ di Jon Krakauer, ricordando le romantiche esperienze esistenziali di un Henry David Thoreau nei boschi di un’America quasi pura.
Pensando all’Australia, il capitolo letterario che i veri backpapers di terza generazione mettono nei loro zaini, è l’immortale ‘E Venne Chiamata Due Cuori’, un romanzo tra verità non sempre appurate, tanta poesia e molta malinconia, autobiografia di un’Australia ‘on the road’ vissuta da Marlo Morgan nell’outback più immenso e tribale presente sul nostro piccolo, grande Pianeta.
La stessa Morgan, istigata dagli attacchi di aborigeni che contestavano alcuni fatti per loro frutto di fantasia e non di cronaca romanzata, ritrattò ammettendo che non in tutte le pagine del libro s’incontra una verità oggettiva degli accadimenti.
Rimane comunque un testo che nell’emisfero australiano rappresenta effettivamente lo stare sulla strada alla maniera di Kerouac.
Come affrontare allora un ‘on the road’ australiano nei mesi precedenti la partenza?
Innanzitutto regolarizzando l’entrata attraverso la richiesta del visto all’ambasciata di competenza; per i cittadini inglesi è indispensabile, ad esempio, ottenere il pratico Electronic Visa rivolto a brevi periodi, per lo più turistici, richiedibile online su Visa-Australian.com adatto per entrare direttamente nel Paese risparmiandosi lunghe code agli sportelli di frontiera all’interno degli scali internazionali.
In questa competenza l’Australia è al passo con i paesi più moderni ed ospitali.
Nel momento in cui si è pianificato visto e volo è il momento di pianificare, per quanto per molti viaggiatori ‘zaino in spalla’ il fattore sorpresa determini un forte senso d’avventura anche in questa era geo-localizzata, cartografata nei piccoli dettagli, ‘googlemappata’.
Il consiglio è di lasciare un margine d’imprevisto al vostro tour ma con una corretta pianificazione di luoghi e possibilità , anche per scongiurare eventuali dimenticanze di location o paradisi naturalistici non visitati per colpa dell’eccessiva improvvisazione.
Il viaggio è sempre un misto tra imprevisto, scoperta e rivelazione di aspettative; in un territorio così vasto, inutile negarlo, il senso d’avventura non sarà di certo relegato al caso e le possibilità di scoperta e di piacevoli sorprese è reale.
Ovviamente da viaggiatori sensibili e consapevoli come il popolo dei ‘backpapers’ ci si attende una piena consapevolezza ambientale: l’Australia è umana per un decimo del suo territorio, il resto è Natura, il regno di Fauna e Flora, quasi sempre rappresentate da esemplari unici nelle loro specie, quindi degni del massimo rispetto e delle maggiori attenzioni a loro rivolgibili.
In questa consapevolezza l’orgoglio di sentirsi diversi, sensibili, ricettori di un sentimento rivolto alle tendenze eco-friendly non sulla carta ma nei fatti.
E’ la consapevolezza di entrare in territori sui quali precari equilibri determinano instabili, effimere possibilità di vita da millenni, un patrimonio zoologico e botanico davvero unico al mondo, eredità di un Pianeta antico ed evoluto nella solitudine della sua emarginazione dai continenti, quindi da tutelare, da amare come un anziano bimbo.
Rispetto per la Natura ma anche per la percentuale indigena del territorio: entrate in punta di piedi nei villaggi aborigeni, la loro casa è la loro Madre cosmogonica, arcaica. I figli delle terre del deserto sono figli di un retaggio fantastico, purtroppo male contaminato ma pronto, nel recente passato, a riprendersi la purezza esistenziale.
In questi territori la solitudine sarà la vostra compagnia, un sentimento quasi trascendentale di affrontare la vacanza, ma questo lusso determina un minimo d’organizzazione, d’autarchia energetica, se i vostri itinerari saranno su gomma, e alimentare.
Attenzione perché più viaggiatori, colti alla sprovvista da questa terra davvero immensa, in quelle strade deserte, in quelle fantastiche solitudini, hanno lasciato le vite in seguito ad una superficialità lì non concedibile.
Il resto è solo viaggio, scoperta, bellezza di una Terra che è il sogno di una Dea gentile e antica più della sua pietra.