Il problema dei rumori in casa provenienti da vicini chiassosi, scale esterne poste in prossimità delle pareti domestiche o ascensori condominiali che confinano con una parte del nostro soggiorno o camera da letto è un fastidio molto diffuso, soprattutto per coloro che abitano all’interno di palazzine dove a dividerci da altre persone ci sono solo dei sottili strati di muro.
Insonorizzare le pareti domestiche diventa quindi sempre più spesso una vera e propria esigenza di edilizia, soprattutto per salvaguardare la vivibilità della casa e la tranquillità di grandi e piccini. Nel rendere la propria abitazione più silenziosa, però, molti si improvvisano tentando con tecniche o affidandosi a “professionisti” che non sono in grado realmente di risolvere una volta per tutte il problema. Vediamo allora quali sono i consigli da seguire se la vostra necessità è quella di insonorizzare le pareti domestiche ed ottenere finalmente un po’ di meritato relax.
Il primo argomento da trattare è senza dubbio quello dei materiali. Come molti sapranno, infatti, tra i migliori isolanti acustici attualmente utilizzati abbiamo il sughero, il piombo, la cosiddetta lana di vetro o di roccia e molto altro ancora. Disponibili spesso in commercio sotto forma di pannelli già pronti all’uso, questi materiali garantiscono una buona insonorizzazione a patto, però, di conoscere esattamente il tipo di rumori dai quali desideriamo isolare la nostra casa.
Esiste rumore e rumore e per molti, invece, questa distinzione appare superflua. La verità è che un vero esperto nell’insonorizzazione domestica dovrebbe innanzitutto suggerire al cliente la soluzione più adatta al tipo di rumore più frequente. Se il vostro vicino, ad esempio, ha la pessima abitudine di tenere la musica a tutto volume ad ogni ora o di gridare, non potranno essere adottate le stesse soluzioni tecniche che solitamente vengono impiegate se il tipo di rumore predominante è quello di tacchi, mobili trascinati lungo il pavimento ed altri suoni similari. Nel primo caso, infatti, ci troviamo di fronte a rumori aerei; nel secondo parliamo invece di rumori da calpestio.
Altro grave errore che è necessario evitare quando decidiamo di insonorizzare le pareti domestiche nel modo giusto è quello di intervenire sulle pareti perimetrali (perché magari è il vicino di pianerottolo a dar fastidio e non quelli del piano superiore) tralasciando il soffitto. La presenza di quelli che nel gergo tecnico vengono definiti “ponti acustici”, infatti, fa sì che spesso il suono si propaghi altrove semplicemente servendosi di una parete ma venendo poi reso udibile da un’altra zona della casa. È per questo motivo che non tenerne seriamente conto potrebbe pregiudicare l’esito dell’intera operazione.