Il cantiere del futuro è sempre più ecosostenibile

Ruspa in cantiere

Da sempre l’edilizia viene identificata come un universo a sé stante, con proprie regole e tempi. Prende vita nei cantieri, che sono coordinati e portati avanti nel nome dell’efficienza e della produttività. Questo mondo oggi si trova ad affrontare delle sfide epocali, che in parte arrivano direttamente dal cambiamento climatico in corso. La lotta all’inquinamento e la continua ricerca di materiali sostenibili si configurano ogni giorno come una missione globale. Occorre che l’edilizia ‘legga’ tra le righe e punti sempre di più non soltanto a una progettazione di tipo versatile ma anche a una scelta in merito ai materiali più puntuale e di stampo prettamente green. Decisioni che devono essere guidate dal senso di responsabilità, basate su alcuni concetti con i quali ormai tutti hanno preso dimestichezza, se non altro a livello teorico. Ecosostenibilità ambientale e materiali da costruzione riciclabili vanno infatti di pari passo anche nel dibattito internazionale, assieme all’urgenza di una progettazione architettonica ad hoc di impianti tecnici e interi edifici (specie quelli di nuova realizzazione). I cantieri stessi cambieranno, divenendo sempre più organizzati e permeati da una capillare digitalizzazione, nel nome di un’ottimizzazione dei tempi tecnici e di lavoro. I macchinari naturalmente faranno la loro parte, con l’obiettivo di ridurre i ritardi ed evitare inutili sospensioni. Alcune certezze resteranno comunque: gru e pale meccaniche non spariranno dal tradizionale ‘skyline’ del cantiere. E sempre nell’ottica della migliore performance, per scavi che non danneggino inutilmente l’area di lavoro, verranno utilizzate delle speciali benne per miniescavatori: precisione ed efficienza nell’esecuzione saranno infatti concetti sempre più cruciali. 

 

All’orizzonte la smart city e l’urbanistica del futuro

Una retta via, quella del rispetto ambientale, che occorre imboccare in fretta – c’è una statistica che indica una crescita dell’85% entro il 2030 della produzione di edifici – in modo da soddisfare le problematiche relative all’inquinamento e accogliere le relative sfide dello sviluppo sostenibile. Il motivo è presto detto: occorre scongiurare un esaurimento delle risorse naturali a disposizione sulla Terra, per preservare il pianeta a beneficio delle generazioni che verranno dopo di noi. Questo concetto di qualità applicato alle costruzioni è dunque cruciale per intercettare il bisogno di cambiamento. In primis a trarre beneficio da una simile svolta ci sarebbe l’aria che respiriamo, in modo particolare nelle più grandi città. Dietro l’angolo c’è quella ‘smart city’ della quale già da tempo si parla, ritenuta la chiave di volta per la riqualificazione del tessuto urbano attraverso i diktat di risparmio energetico e recupero edilizio. Basta pensare ai molti vantaggi che potrebbe portare di per sé l’illuminazione intelligente (dunque, anch’essa smart) abbinata a un impiego diffuso dei sistemi con pannelli solari in tutti gli impianti energetici.

 

L’edilizia 4.0 e il ‘green building’

All’orizzonte c’è poi il concetto di ‘edilizia 4.0’, vera e propria nuova frontiera del settore, il cui obiettivo dichiarato è quello di rendere performanti e sempre più di qualità le varie attività. Le parole chiave? Sicuramente sono innovazione, sostenibilità ambientale e pure design. Naturalmente la tecnologia assumerà un ruolo decisivo per alzare il livello di efficienza e produttività. Come? Attraverso un costante monitoraggio dei lavori che consentirà di portarli a termine con la miglior puntualità e accuratezza. Senza contare i benefici anche per il personale nel campo della prevenzione di rischi e pericoli, ma anche in relazione al bilanciamento dei costi. La progettazione edilizia si orienta sempre di più verso un benessere complessivo, che si applica sia in relazione alla struttura di città e metropoli che anche ‘indoor’ attraverso il futuristico concetto di ‘green building’. Si tratta di uno stile di costruzione che per sua essenza può essere definito ecocompatibile: per raggiungere questo particolare obiettivo si fa infatti sempre più attenzione alla creazione ad hoc dei luoghi della vita quotidiana, con un focus che va dal corretto isolamento dell’edificio alle problematiche dell’inquinamento chimico passando per la sua complessiva salubrità. Si cerca di realizzare luoghi di vita, oltre che di lavoro, che rappresentino modelli virtuosi di ecosostenibilità e risparmio energetico applicati al benessere. E’ quello che avviene quando finalmente si sviluppa una cultura di tipo ecologico e si sceglie di mettere al centro di una simile progettualità l’uomo con le sue necessità: vivere in un mondo pulito e senza sprechi. La salvaguardia del pianeta non è più rinviabile e può (e deve) passare anche da migliori prestazioni degli edifici.