Quando la terapia ha quattro zampe

Pet Terapy rappresenta una particolare forma terapeutica consistente nell’impiego degli animali da compagnia per la cura di varie malattie.
Numerose ricerche scientifiche hanno confermato l’utilità di tale metodica soprattutto negli ospedali, nelle case di riposo per anziani e comunque in tutte quelle strutture dove i degenti sono separati dall’affetto famigliare.

Differenti campi di applicazione della Pet Terapy

– Un ambito specifico in cui ha ottenuto validi risultati è rappresentato dal disturbo dello spettro autistico, quando il soggetto si rapporta agli altri con grande difficoltà; si è constatato che l’introduzione di cani nelle sedute terapeutiche ha ottenuto un inaspettato miglioramento a livello della sfera psico-emotiva e nelle interazioni sociali interpersonali, con netta riduzione dei movimenti ripetuti ed ossessivi (stereotipie comportamentali) che spesso si accompagnano a tale sindrome.
– Questa terapia è stata sperimentata con successo anche in ambito educativo nei confronti di bambini che mostrano evidenti difficoltà d’apprendimento, spesso dipendenti da deficit d’attenzione.
Sembra inoltre che tale metodo sia in grado di promuovere l’integrazione sociale di bambini o adolescenti con ritardi di sviluppo, facendo aumentare l’autostima e la loro consapevolezza psichica, e migliorando le funzioni cognitive.
– Anche verso soggetti affetti da disturbi della socializzazione, la Pet Terapy si è rivelato un efficace strumento terapeutico in quanto l’interazione con un animale (nella maggior parte dei casi con un cane) sembra possa contribuire ad incentivare i comportamenti sociali e le relazioni interpersonali, migliorando la fiducia in sé stessi e la capacità di comprendere gli stati d’animo degli altri.

Meccanismi d’azione della Pet Terapy

Anche se i meccanismi d’azione che stanno alla base di tale metodica non sono stati ancora del tutto chiariti, numerose evidenze concordano nella rilevazione di alcune reazioni fisiche, come: riduzione della pressione sanguigna, regolazione della frequenza cardiaca ed attenuazione degli stati d’ansia.
Studi scientifici su soggetti venuti a contatto con un animale hanno rilevato una diminuzione nel sangue dei livelli di cortisolo (ormone dello stress), e parallelamente un incremento di quelli di dopamina ed endorfine (neurotrasmettitori ed ormoni stimolanti).
Inoltre anche l’ipotalamo (una parte del cervello implicata nella gestione delle reazioni emotive) sembra essere stimolato a produrre ossitocina, un neuropeptide che agisce migliorando il tono dell’umore e minimizzando le percezioni ansiogene e stressanti.
Sembra infatti che le relazioni incentrate sull’interazione tra persona ed animale possano realizzare una regolazione reciproca dei sentimenti e delle emozioni, attraverso segnali di tipo neurovegetativo.

Ruolo dell’ossitocina nella Pet Terapy

L’ossitocina, un ormone prodotto a livello ipotalamico ed immesso nel circolo sanguigno dalla porzione posteriore dell’ipofisi, si trova implicato in numerosi processi metabolici dell’organismo ed anche in reazioni appartenenti alla sfera psico-emotiva.
In particolare interviene quando si instaura un legame affettivo tra animale e uomo, dato che sta alla base del meccanismo di attaccamento che unisce una persona, soprattutto in condizioni critiche dal punto di vista affettivo, ad un animale che, per sua natura, è portato a donare sentimenti positivi, come affetto ed amicizia.
La terapia assistita con gli animali, ormai da tempo, ha assunto una notevole rilevanza a livello scientifico e sono stati effettuati numerosi studi in tal senso; nella maggior parte dei casi è stato confermato il ruolo decisivo che l’ossitocina svolge in relazione al legame animale-uomo, per il controllo delle emozioni e per il benessere mentale.
Alla base di tali interazioni psichiche sembra ci sia quindi una dimensione fisiologica di questo neuropeptide, la cui funzione a livello del sistema nervoso autonomo coinvolge notevolmente la sfera emotiva del soggetto.