Qualità dell’olio: ecco i passaggi necessari per riconoscerla

L’olio è un alimento fondamentale in cucina per conservare un’alimentazione sana ed equilibrata. Parliamo di uno dei capisaldi della dieta mediterranea, che basa sull’utilizzo dell’olio extravergine di oliva buona parte delle sue “fortune”.

Insomma, l’olio è uno dei prodotti che non può mai mancare sulle tavole degli italiani. Ma proprio per questo è spesso oggetto di dibattiti e diatribe in riferimento alla sua produzione. Troppe volte, negli ultimi tempi, si sono sentite storie di prodotti contraffatti e oli dalla dubbia provenienza. Tutto a danno dei consumatori, che il più delle volte finiscono per rimanere spiazzati da queste situazioni. Per trovare un olio di sicura qualità basta visitare il sito oilala.com; cerchiamo però di capirne di più e di scoprire come muoversi per acquistare un olio di buona fattura.

Vediamo insieme alcuni consigli su come sceglierlo e consumarlo nel migliore dei modi.

L’importanza dell’olio extravergine e dell’olio d’oliva biologico

L’olio extravergine di oliva è la primissima garanzia di qualità. Lo testimonia il fatto che esso contiene la minor percentuale di acidità (non può superare l’1%) rispetto ad altri oli. Nella produzione di olio extravergine di oliva è assolutamente vietato che  avvengano mescolanze tra oli dversi, a differenza del semplice olio di oliva che è ricavato da un mix di olio raffinato e olio vergine con un’acidità dell’1,5%. Anche la lavorazione dell’olio extravergine di oliva si differenzia dalle altre, in quanto non vi è la possibilità che le condizioni termiche causino problemi di alcun tipo nell’olio.

Per questi motivi è consigliato comprare olio extravergine di oliva da qualche azienda agricola di fiducia o, ancora meglio, direttamente da qualche uliveto se ne avete la possibilità. Ma attenzione: l’evoluzione naturale all’interno di questo discorso è rappresentata dall’olio d’oliva biologico.

Ecco spiegato subito il motivo: l’olio extravergine di oliva, spesso e volentieri, presenta il rischio di scarsa qualità poiché lascia ampio spazio all’utilizzo di pesticidi. I pesticidi servono ad eliminare i parassiti che possono trovarsi negli uliveti e mettere a rischio la qualità del raccolto. I produttori di olio biologico invece non utilizzano queste sostanze tossiche in nessun caso, per cui l’olio sarà di migliore qualità.

Il consiglio è quindi quello di affidarsi all’olio extravergine proveniente da fidate aziende agricole bio, qualora ne aveste la possibilità.

Olio d’oliva DOP o IGP e altri accorgimenti utili per puntare alla qualità

Naturalmente moltissime persone non hanno la possibilità di rifornirsi da piccole aziende di fiducia, ma sono costrette a scegliere olio commerciale negli scaffali dei supermercati. In questi casi è necessario qualche escamotage per giungere alla migliore scelta possibile.

La prima cosa da fare, che può sembrare banale ma è sempre valida, è diffidare dagli oli poco costosi. Un olio venduto a prezzi molto bassi in un supermercato potrebbe davvero non essere extravergine, nonostante ciò che trovate scritto sulla bottiglia. Subito dopo aver “scartato” le bottiglie low cost, è il caso di verificare con molta attenzione ciò che c’è scritto sulle etichette. Le etichette chiare sono quelle che oltre ad essere leggibili contengono: il nome del prodotto, la data di scadenza, il volume nominale e la denominazione di vendita. Queste sono ulteriori informazioni che certificano la buona qualità di un olio.

Infine bisogna prendere in considerazione i prodotti DOP e IGP. Un prodotto che ottiene la certificazione DOP ha la “protezione” da contraffazioni, poiché ha ottenuto un certificato di qualità valido in tutta Europa. Stesso discorso per un prodotto IGP, che deve attenersi a delle rigide regole definite dal Ministero delle politiche agrcole e forestali.  Una certificazione difficile da ottenere, che è sinonimo di qualità garantita.