L’impatto dell’agricoltura intensiva e delle attività industriali sull’inquinamento delle falde acquifere

Al giorno d’oggi le acque provenienti dal sottosuolo, che poi si riversano nei fiumi fino ad arrivare al mare, sono minacciate da molteplici fattori inquinanti. Basti pensare, ad esempio, che la percentuale delle acque reflue non trattate e potenzialmente inquinate a livello mondiale va dall’80% per arrivare al 95% nei paesi maggiormente industrializzati.

Tra i principali responsabili di questo fenomeno troviamo ai primi posti l'agricoltura intensiva e le attività industriali e in questo articolo esploreremo come queste pratiche contribuiscono alla contaminazione delle falde acquifere, con conseguenze gravi per la salute umana e ambientale.

Agricoltura intensiva: una minaccia invisibile

L'agricoltura intensiva, caratterizzata dall'uso massiccio di fertilizzanti chimici, pesticidi e pratiche di monocoltura, è una delle principali cause di inquinamento delle falde acquifere. I fertilizzanti contenenti nitrati e fosfati, utilizzati per aumentare la resa delle colture, possono infiltrarsi nel suolo e raggiungere le falde acquifere. Questo fenomeno, noto come lisciviazione, è particolarmente problematico in aree con terreni sabbiosi o in presenza di irrigazione intensiva, che facilitano il trasporto dei contaminanti nelle acque sotterranee.

I nitrati sono uno dei contaminanti più comuni e pericolosi. Essi vengono utilizzati in agricoltura sottoforma di compost o fertilizzanti ma possono provenire anche dalle acque reflue delle attività umane e quando risultano presenti in elevate concentrazioni nelle acque potabili, possono causare gravi problemi di salute, soprattutto ai bambini.

Inoltre, l'eccesso di nutrienti come i fosfati nelle acque sotterranee può portare all'eutrofizzazione quando queste acque raggiungono i corpi idrici superficiali, causando la proliferazione di alghe tossiche e la morte di specie acquatiche.

Anche i pesticidi rappresentano un'altra fonte significativa di inquinamento causato dall’agricoltura. Si tratta di sostanze utilizzate comunemente per combattere la proliferazione di insetti e infestazioni mantenendo le colture in salute. Molte di queste sostanze chimiche sono persistenti nell'ambiente e quando utilizzate in quantità eccessive possono causare la presenza di scorie in eccesso che le colture non trattengono e che alle prime piogge vengono riversate nel sottosuolo con effetti tossici sugli organismi acquatici e potenziali rischi per la salute umana. L'uso indiscriminato di pesticidi può, quindi, portare alla contaminazione di vaste aree di suolo e acqua rendendo difficile e costoso il recupero delle risorse idriche contaminate.

Attività industriali: contaminazione e rischi

Le attività industriali rappresentano un'altra significativa minaccia per la qualità delle falde acquifere. L'inquinamento industriale può derivare da diverse fonti, tra cui il rilascio di sostanze chimiche tossiche, rifiuti pericolosi e metalli pesanti. Le industrie chimiche, minerarie, tessili e manifatturiere sono spesso coinvolte nella contaminazione delle acque sotterranee, sia attraverso lo smaltimento inadeguato dei rifiuti sia attraverso sversamenti accidentali.

I metalli pesanti come il piombo, il mercurio e il cadmio, rilasciati dalle attività minerarie e dalla produzione industriale, rappresentano un'altra categoria di contaminanti particolarmente pericolosi. Questi metalli possono accumularsi nelle falde acquifere, persistere per lunghi periodi e avere effetti devastanti sulla salute umana e sugli ecosistemi. L'esposizione prolungata a questi contaminanti può causare malattie croniche, danni neurologici e altre gravi condizioni di salute.

L’importanza della prevenzione e di una gestione più sostenibile

Per prevenire l'inquinamento delle falde acquifere, è essenziale adottare un approccio integrato che coinvolga pratiche sostenibili in agricoltura e industria.

In agricoltura, l'uso di fertilizzanti organici e la rotazione delle colture possono ridurre la lisciviazione di nitrati e fosfati. L'agricoltura di precisione, che utilizza tecnologie avanzate per monitorare e ottimizzare l'uso di risorse, può minimizzare l'uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. A livello industriale, l'implementazione di sistemi di trattamento avanzato dei rifiuti e il controllo rigoroso delle emissioni di sostanze tossiche sono cruciali.

Inoltre, il monitoraggio regolare delle acque sotterranee e le costanti operazioni promosse dai depuratori civili, che si occupano di effettuare i trattamenti secondari e terziari delle acque reflue, possono prevenire la diffusione dell'inquinamento e proteggere le risorse idriche a lungo termine permettendo all’acqua che arriva nel mare e nei fiumi di non diventare un pericolo per la comunità.

Abbiamo visto come l'inquinamento delle falde acquifere è una minaccia crescente che richiede una risposta coordinata da parte di agricoltori, industrie, governi e società civile ed è solo attraverso un impegno collettivo per la sostenibilità e la protezione delle risorse idriche che sarà possibile garantire un futuro in cui l'acqua pulita e sicura sia disponibile per tutti.